Garini Immagina, intervista ad Angelo il re dei wedding planners

di francesca


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Lo studio è accogliente e arredato con estremo gusto con pezzi di antiquariato, una delle tante passioni di Angelo. Un’assistente mi accoglie gentilmente, mentre intravedo l’architetto che smanetta sul computer. Nel giro di pochi minuti è di fronte a me e, per fortuna, l’emozione si attutisce.

Fin dalle prime battute della nostra piacevole chiacchierata, scopro che il mio interlocutore, oltre ad essere un professionista di indubbia serietà, è una persona che ama profondamente il suo lavoro dove riesce a trasmettere quella classe e quella intelligenza che caratterizzano il suo raffinato essere.

Da architetto a wedding planner: come è avvenuto il passo?

In realtà la professione di wedding planner si è semplicemente aggiunta a quella di architetto. Dico sempre che non sono un “wedding planner” ma un “progettista di eventi”, un po’ come i grandi artisti della nostra storia. Prova a pensare ad esempio al grande Leonardo Da Vinci: anche lui progettava gli eventi per Ludovico il Moro… E’ semplicemente un diverso canale dove esprimo la mia creatività.

Cosa fa esattamente un wedding planner?

Sostanzialmente ci sono due aspetti del mio lavoro: la creatività e la progettualità. Quindi, da una parte propongo idee, dall’altra mi occupo del progetto di scenografia, di allestimento e di decorazione di tutto l’evento. Seguo cioè gli sposi in tutti i passaggi, inclusa la scelta dell’abito.

Cosa ti chiedono i tuoi clienti?

Esclusività, raffinatezza e creatività.

Quanto tempo prima dobbiamo rivolgerci a te per programmare il nostro matrimonio?

In genere ricevo la richiesta di collaborazione un anno prima. Poi c’è chi viene 14 mesi prima, chi 10 mesi, ma la media si aggira intorno all’anno. Dato che seguo tutti gli eventi personalmente, devo trovare una data in cui sono libero e, quindi, è necessario pianificare tutto con molto anticipo.

Come si sviluppa il tuo lavoro dal primo incontro?

Il primo incontro è una chiacchierata perché chi si rivolge a me ha già in mano tutti gli elementi: ha visto il sito, le trasmissioni televisive, la mia rivista.. Quindi sa già quale tipo di impegno dovrà affrontare e cosa posso offrire.

Si tratta di un incontro conoscitivo durante il quale deve nascere empatia – che peraltro ritengo fondamentale – tra me e gli sposi. E’ un lavoro che gioca molto intorno alle emozioni. Mi trovo infatti di fronte ad un momento importante per la coppia. Le confesso, mi sembra strano chiamare gli sposi “clienti”, anche se in realtà lo sono! Nascono infatti rapporti così confidenziali che, spesso, si tramutano in amicizia. Con alcuni continua anche il rapporto professionale: mi affidano il restyling delle loro case, l’organizzazione di eventi, di compleanni…

Ma torniamo alla domanda. Quando avviene la decisione di affidarmi l’incarico, la prima tappa è il sopralluogo della location del matrimonio, poi si passa all’effettiva preparazione del progetto, al coordinamento dei fornitori, ai preventivi, fino ad arrivare, mano a mano, al giorno del matrimonio.

Quanto tempo ci vuole per l’intera organizzazione di un matrimonio?

Beh, è difficile quantificare il mio lavoro su un matrimonio perché ho anche altre attività parallele come il lavoro di architetto o l’organizzazione di corsi e di eventi… su per giù direi un mese lavorando con molta tranquillità.

Parliamo di budget…

Dipende tutto dal tipo di evento. C’è purtroppo sempre l’idea che la nostra organizzazione abbia prezzi stellari e, ad esempio, in internet girano leggende metropolitane sui nostri preventivi! Mi meraviglia che qualcuno ci creda! In realtà chi viene da me fa una scelta non dal punto di vista economico ma da quello culturale.

In e out del matrimoni 2011.

E’ un evento tradizionale e sono per il rispetto della tradizione. Fondamentalmente, non cambiano le regole classiche del buon matrimonio da un anno all’altro. Possono cambiare le scelte estetiche, per cui ogni anno cambiano i colori. Ad esempio quest’anno c’è il ritorno del tutto o bianco o, in alternativa, agli accostamenti di colori vivaci, mediterranei come gli aranci e i rosa.

Poi è chiaro che c’è un’evoluzione da parte mia nella proposta del progetto di decorazione, delle scelte musicali… il tutto rimanendo però sempre nell’ambito della tradizione dell’evento.

Quali sono gli elementi in e quali out della sposa di oggi?

Mi devo ripetere: il classico è ciò che vince e non amo le stravaganze come, ad esempio, gli abiti colorati. Mi piacciono i vestiti lunghi con lo strascico, il velo lungo, i guanti qualora siano in sintonia con il resto del look…

Mettiamo che una tua cliente scelga un abito kitsch…

Non posso fare niente! Se quel abito però la fa sentire bene, a suo agio, la sposa parteciperà positivamente all’evento.

Nei tuoi programmi in TV dai però anche consigli di stile alle tue spose.

Sì, è vero, devi però deve considerare che c’è stata una scelta a priori. Come accennavo prima, gli sposi conoscono già il mio lavoro attraverso il mio sito, i programmi televisivi, la mia rivista, e mi scelgono perché apprezzano il mio stile.

Qual è il matrimonio più riuscito, quello che ti ha dato più emozioni?

E’ una domanda difficile! Sono tanti i matrimoni che mi hanno dato molto. Sicuramente quando nasce un’amicizia con gli sposi, come dicevo prima, è chiaro che l’evento acquista anche un’importante componente emotiva.

Mi rimane tanto dentro anche quando organizzo matrimoni a Parigi (ndr. la Garini Immagina ha anche una sede nella Ville Lumiere) perché mi fermo un po’ in questa magnifica città e, quindi, la vivo fino in fondo. Oppure quando organizzo matrimoni sul lago Maggiore, a cui sono legato fin dalla mia infanzia, o a Capri o a Venezia c’è sempre un’atmosfera magica.

C’è qualche episodio curioso legato ai matrimoni che hai organizzato? Ricordo una puntata di “Wedding Planners” a Napoli in cui c’erano due mamme molto frizzanti…

(Risata) E’ vero! E’ stato un bel matrimonio. Quello è uno di quei casi in cui è nata un’amicizia che si protrae tuttora con gli sposi e le loro famiglie. Pensa che i genitori si sono conosciuti in occasione delle nozze e sono diventati amici! Ora, che hanno due nipotini, vanno in vacanza insieme, accudiscono i piccoli insieme.

Un altro episodio carino è quello legato a Gaia Lunard, la ragazza che segue la nostra sede di Parigi. Otto anni fa le organizzai il matrimonio a Milano (lei è milanese, il marito parigino) e da quel momento è nata la nostra amicizia e la collaborazione professionale. Ora ha tre figli!

Avete anche una sede in Portogallo?

Sì, a Lisbona. In realtà si tratta di una partnership con una ragazza che ha seguito uno dei miei corsi. La cosa è nata in maniera curiosa: mi ha scritto una e-.mail dicendomi che aveva visto il programma (ndr. Wedding Planners) e che le avrebbe fatto piacere conoscermi e intraprendere il mio percorso professionale. Le ho dato un appuntamento e, dopo aver seguito il corso, ha deciso di affiancarmi una settimana nell’organizzazione di un evento. Poi, è nata l’idea di questo gemellaggio.

Come è iniziata l’avventura televisiva su Sky e Real Time?

E’ stata del tutto casuale: Real Time aveva ideato il format di “Wedding Planners” ed aveva fatto delle ricerche su chi potesse essere condurre il programma. La produzione è andata molto bene ed è tuttora in onda. Le puntate che state vedendo ora su Real Time in realtà risalgono a due anni fa.

Ora conduco su Wedding Tv, canale monotematico della piattaforma Sky, il programma “Matrimoni di stile”. Si tratta di una trasmissione diversa: presento in modo più formale, direttamente dal divano dove sono seduto ora. Sfilano le immagini di un matrimonio e le commento.

Ti ha cambiato il successo? Ti fermano per strada?

Ah, ah. Beh, si, può capitare che qualcuno mi fermi ma non c’è bisogno dell’intervento della forza pubblica!

Comunque non sono cambiato e, più che attraverso il canale televisivo, riesco ad esprimere me stesso attraverso la mia rivista.

Come si chiama? Che tipo di rivista è?

Si chiama “Immagina” ed è un trimestrale. L’idea è di guidare il lettore tra le proposte decorative e di allestimento per lo spazio dell’abitare, del ricevere e della convivialità.

Dove possiamo trovarla?

Nelle edicole di 23 città di Italia o su abbonamento.

Passiamo ad un’altra tua attività: l’organizzazione di corsi.

In questi giorni si sta svolgendo l’ADVANCED COURSE FOR PROJECTS EVENTS, dedicato alla formazione di organizzatori di eventi. Il corso, che si svolge in cinque giorni, mira ad approfondire i contenuti culturali utili per far crescere o formare professionisti che già lavorano o vogliono affacciarsi al mondo dell’organizzazione degli eventi, fornendo competenze di carattere tecnico, storico e creativo. Ad esempio insegniamo loro come creare una cartella stampa e questa mattina sono in visita al “Museo della Scienza e della Tecnica”.

Sei tra i docenti?

Sì. Mi occupo sia della presentazione di aspetti teorici che di esercitazioni e laboratori svolti in collaborazione pratica con i corsisti.

Quando si svolgerà il prossimo corso?

La seconda edizione si terrà a Milano dal 10 al 14 ottobre.

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