Perché non dovresti inviare messaggi vocali su Whatsapp

di Redazione


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Li odiamo, eppure non possiamo farne a meno. I messaggi vocali su WhatsApp sono diventati un’abitudine consolidata nelle nostre chat, nonostante rappresentino uno dei comportamenti meno rispettosi nei confronti degli interlocutori. Secondo una recente ricerca di Meta, ogni giorno vengono inviati circa 200 milioni di note audio solo sulle app del gruppo (WhatsApp, Messenger, Instagram).

Perché proprio non li sopportiamo?

Ma perché proprio non li sopportiamo? Innanzitutto perché i vocali rappresentano una completa mancanza di riguardo nei confronti di chi li riceve. Mentre noi dobbiamo ritagliarci il tempo per ascoltarli con attenzione, chi li manda non ha nemmeno la premura di formulare un pensiero in forma scritta. È un ricatto passivo-aggressivo che obbliga l’interlocutore ad ascoltare anche messaggi di diversi minuti, che spesso potrebbero essere riassunti in poche righe.

I limiti dei vocali

Inoltre, i vocali non permettono una vera interazione: sono un monologo al quale non possiamo rispondere immediatamente. Rappresentano insomma l’esatto opposto dello spirito di WhatsApp e degli altri sistemi di messaggistica istantanea. Per questo, secondo gli esperti di galateo, i messaggi vocali andrebbero aboliti del tutto dalle nostre chat. “Si tratta di un monologo in cui non è previsto l’intervento di un interlocutore”, spiega The Emily Post Institute, organizzazione statunitense che dal 1922 studia le buone maniere.

Le regole per un uso corretto

Le uniche eccezioni tollerabili riguardano gli auguri di compleanno cantati o i messaggi vocali che, per il tono di voce usato, acquistano un significato particolare. O, nei casi estremi, quando non si ha letteralmente la forza di scrivere un messaggio testuale. Per il resto, la regola è una sola: stop ai vocali. Se chi ci risponde utilizza messaggi scritti, vuol dire che desidera interrompere quella fastidiosa abitudine. Un vocale superiore ai 3-4 minuti va direttamente cestinato, a prescindere dal contenuto. Idem se si tratta di un flusso di coscienza senza capo né coda.

Il galateo dei messaggi vocali

Attenzione poi all’utilizzo dei vocali nelle chat di gruppo, vera iattura per tutti i partecipanti. Secondo gli esperti di galateo, nei gruppi WhatsApp dovremmo attenerci a poche semplici regole: messaggi brevi, inviare solo se si è sicuri che interessi a tutti, bando alle emoji infantili, formalità nelle comunicazioni importanti. E per carità, niente vocali. La soluzione, in fondo, è semplice: torniamo a usare la tastiera dello smartphone per quello che è, ossia uno strumento di comunicazione scritta. Scrivendo, formuliamo meglio i nostri pensieri. E rispettiamo il tempo e le orecchie di chi sta dall’altra parte.

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