Reddito d’infanzia e assegno di gioventù: cosa prevede la nuova proposta di legge

di Romina Ferrante


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Il governo sta lavorando a nuove misure da mettere in campo a sostegno degli italiani. Oltre all’Assegno unico già in vigore, potrebbero presto essere introdotte nuovi incentivi, in grado di dare un po’ di respiro alle famiglie.

In particolare, è stata depositata alla Camera da Tommaso Foti, capogruppo a Montecitorio per Fratelli d’Italia (Fdi), una proposta di legge per l’introduzione del Reddito d’infanzia e dell’Assegno di gioventù.

Cosa sono e come funzionano queste due misure.

Il Reddito d’infanzia

Il reddito d’infanzia, così come delineato nella proposta di legge, prevede un assegno mensile di 400 euro per i primi 6 anni di vita del figlio, un importo che potrebbe essere aumentato nel caso di nuclei monogenitoriali o di figli con disabilità.

A beneficiare di questa misura potranno essere tutte le famiglie con un reddito non superiore a 90mila euro, anche se resta da capire dove il governo intenderà reperire le risorse necessarie per finanziarla.

L’Assegno di gioventù

Tra le altre misure al vaglio del governo, inserite nella proposta di legge, c’è anche l’Assegno di gioventù un sostegno economico destinato agli studenti del valore di 250 euro per ogni figlio di età compresa tra i 7 e i 25 anni di età, pensato per ridurre l’abbandono scolastico. Condizione necessaria e sufficiente per usufruire della misura è, infatti, che i figli proseguano gli studi.

Altri provvedimenti a sostegno delle famiglie

Oltre a queste due interessanti misure, il governo ha in mente di riformare gli asili nido prevedendo un adeguamento dei posti disponibili negli asili nido comunali, l’apertura anche nei mesi estivi così da supportare i genitori che lavorano e la promozione di asili nido con un ambiente familiare, pochi bambini, orari flessibili ed educatrici preparate sul modello tedesco della tagesmutter”.

In più, la proposta di legge prevede una riduzione delle tasse per le famiglie che hanno più figli, in modo da garantire un “prelievo più equo e progressivo”, così come l’aumento dei giorni riconosciuti dal congedo di maternità (oggi è di 5 mesi) e per il congedo parentale.

Infine, a sostegno delle giovani coppie la proposta di legge include la possibilità di detrarre dalle tasse le spese che i neogenitori, entro 24 mesi successivi alla data del parto, affronteranno per consulenza psicologica e di psicoterapia individuale o di coppia.

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