Paolo Bonolis e la sua casa “rifugio” nel cuore di Roma

di Romina Ferrante


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Alzi la mano chi non ha un luogo del cuore, un posto in cui ritirarsi per ricaricare le batterie. Il celebre mattatore Tv Paolo Bonolis, in una recente intervista al giornale La Repubblica, ha parlato del suo splendido immobile su Lungotevere Flaminio con vista Cupolone. Una vera oasi di pace, in cui di tanto in tanto si rifugia per ritrovare se stesso, lontano dalla famiglia.

“Il buen retiro per me è soltanto il mare. Ma questa casa è comunque un rifugio, un luogo protetto dove pensare, lavorare in tranquillità. Un posto dove stare da solo. Non perché non abbia voglia degli altri, ma perché in una professione fatta di parole, con tanto rumore, è importante ritrovare anche il silenzio” – ha rivelato il presentatore 61enne al quotidiano.

Nessuna crisi in vista per coppia Bonolis-Bruganelli. Tra i due le cose vanno a gonfie vele. Come ha chiarito Paolo Bonolis l’idea di una casa, dove rifugiarsi di tanto in tanto, nasce dal desiderio di creare un luogo tutto suo, dove poter staccare la spina e riprendere fiato dalla vita di tutti i giorni.

In questa casa c’è tutto il mio mondo”

“Qui mi sono costruito il mio mondo. La casa di famiglia è a Ponte Milvio ed è il punto di partenza e di ritorno di ogni mia giornata. Ma è sempre affollatissima: figli, amici dei figli, nipoti quando sono in Italia, personale di servizio. A volte mi sembra di essere un portiere d’albergo. Per questo mia moglie Sonia si è creata uno spazio dedicato a lei sullo stesso pianerottolo di casa e io vengo qui: una stazione intermedia tra lavoro e famiglia”.

In questo appartamento sono racchiusi tanti ricordi del passato, cimeli legati alle sue passioni sportive, prima fra tutte l’Inter, ma anche quelle musicali. Qui scrive i copioni di “Avanti un altro” e i suoi libri.

Appese alle pareti anche le foto dei viaggi, uno scatto in bianco e nero, che lo ritrae insieme alla moglie e ai suoi tre figli, le citazioni dei suoi scrittori preferiti (García Marquéz, Stephen King e Marco Lodoli), una foto di Marlon Brando, di Walter Bonatti e un disco autografato dai Queen. Nel suo nascondiglio c’è posto anche per un flipper e un biliardino.

Una casa che rappresenta “il silenzio dove ascoltare suoni che nel trambusto non si sentono”, il suo posto ‘privato’ dove spegnere il cellulare e scappare ogni volta che ha bisogno di ritrovare la pace e la concentrazione.

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