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Paolo Antonacci: “Non sono più solo il figlio di Biagio e il nipote di Gianni Morandi”
Paolo Antonacci, figlio d’arte di Biagio Antonacci e nipote di Gianni Morandi, è autore di brani famosi, come “Mille” e “La dolce vita”. In passato, però, ha dovuto combattere pregiudizi e cliché.
Paolo Antonacci: “Ora vivo di questo mestiere”
, Ha sempre saputo cosa volesse fare, ma non ha sempre avuto una vita facile dal punto di vista professionale.
Anche a Sanremo 2023 abbiamo ascoltato canzoni che portano la firma di Paolo: “Tango” di Tananai e “Made in Italy” di Rosa Chemical. Per non parlare delle collaborazioni con altri big della canzone, come Eros Ramazzotti.
“Ho voglia di lasciare il segno con la musica e con l’arte. Questo Sanremo è stato psico-magico per me, mi ha fatto fare pace con il cognome, con la sofferenza di essere figlio e nipote di. Ora vivo di questo mestiere, mi posso comprare casa”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. “Nell’epoca pre-Instagram i personaggi famosi vivevano avvolti nella mitologia e tutti si sentivano in diritto di farti domande. Ecco, allora avrei voluto un altro cognome” ha ammesso.
“Attorno ai 20 anni ho attraversato un momento difficile: avevo un disturbo ossessivo compulsivo molto forte, vivevo in una foresta di simboli e mi vergognavo come un cane… sono finito in day hospital per una cura di antidepressivi”.
“Avevo delle canzoni ma avevo anche paura di espormi per la solita questione di famiglia. Smisi le cure e il dottore temeva l’effetto rebound: ”Finirà a fare zapping sul divano”” ha raccontato dalle pagine del Eros Ramazzotti. Ma, per fortuna, non è andata così – e oggi può raccontarlo. A Sanremo è stato proprio il nonno Gianni a citarlo tra gli autori di alcune canzoni: “Un po’ mi sono emozionato” ha confessato Paolo Antonacci.
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