Diego Abatantuono, biografia, carriera, età, vita privata

di Redazione


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Diego Abatantuono

Diego Abatantuono nasce a Milano il 20 maggio del 1955, quindi ha 67 anni. Il papà Matteo era un calzolaio originario di Vieste (FG), in puglia, mentre la mamma Rosa, era originaria di Como e lavorava al Derby Club, uno dei più celebri locali notturni milanesi. Cresce nel quartiere popolare delle Case Minime, vicino al Lorenteggio, dove vivono i nonni paterni. Uno dei suoi amici d’infanzia è l’attore Ugo Conti.

Diego cresce nell’ambiente del cabaret del Derby Club, perché il locale è dei suoi zii (Gianni e Angela Bongiovanni) e la mamma vi lavora. Assiste così alle prove degli artisti del locale. Nel corso dell’adolescenza frequenta il club di sera, lavorando come tecnico delle luci. Di giorno, invece, frequenta l’Istituto Tecnico Industriale. Proprio come tecnico delle luci, va in giro con I Gatti di Vicolo Miracoli nelle loro serate.

Proprio in queste occasioni, si impone con un personaggio comico inventato da Giorgio Porcaro: l’immigrato meridionale a Milano. Insieme a loro due con Massimo Boldi, Mauro Di Francesco, Giorgio Faletti, Ernst Thole e altri, Enzo Jannacci e Beppe Viola formano il Gruppo Repellente. Il gruppo mette in piedi lo spettacolo “La tappezzeria”, quindi partecipano al programma tv “Saltimbanchi si muore”.

Esordio al cinema

Grazie ai Gatti di Vicolo Miracoli, Diego Abatantuono ha il primo approccio con il cinema: sono loro a portarlo a fare un provino. Il regista Romolo Guerrieri lo nota e gli offre una parte nel film “Liberi armati pericolosi”. Partecipa quindi ad alcuni film di genere commedia, come “Saxofone”, “Prestami tua moglie”, “Fantozzi contro tutti” e “Il pap’occhio”.

Abatantuono ottiene la prima parte da protagonista su insistenza di Monica Vitti, nel film “Il tanto della gelosia” di Steno del 1981. La pellicola sancisce il successo del personaggio del “terrunciello“, che porterà alla firma dei contratti per “I fichissimi” ed “Eccezzziunale… veramente”: quest’ultimo lo consacra definitivamente nel ruolo e in più per il film registra anche la colonna sonora, cantando l’omonima canzone.

Lavora ancora con Vanzina in “Viuuulentemente mia“, “Il ras del quartiere“, “Eccezzziunale… veramente – Capitolo secondo… me“, “2061 – Un anno eccezionale” e “Buona giornata“. Dopo aver abbandonato il personaggio che gli ha dato successo, Diego Abatantuono si dedica a spettacoli teatrali. La svolta, però, arriva con Pupi Avati, che ne intuisce le potenzialità anche come attore drammatico.

Avati lo vorrà nel dittico “Regalo di Natale” (1986) e “La rivincita di Natale” (2004), ma anche ne “Il testimone dello sposo” (1997), “La cena per farli conoscere” (2007) e “Gli amici del bar Margherita” (2009). Interpreta un ruolo drammatico anche in “Un ragazzo di Calabria” di Luigi Comencini del 1987.

Abatantuono, proprio in questo periodo, fonda una sua casa di produzione, la Colorado Film. Attraverso questo progetto, si afferma come uno dei personaggi più interessanti del nuovo cinema italiano con “I cammelli” di Giuseppe Bertolcci del 1988 e il ciclo di film di Gabriele Salvatores che lo consacrano ulteriormente come attore di talento: “Marrakech Express” (1989), “Turné” (1990), “Mediterraneo” (1991), “Puerto Escondido” con Claudio Bisio (1992), “Nirvana” (1996), “Amnèsia” (2002), “Io non ho paura” (2003), “Happy Family” (2010) e “Tutto il mio folle amore” (2019).

Diego Abatantuono e Claudio Bisio sul set

Diego Abatantuono e Claudio Bisio sul set

Ovviamente Abatantuono non abbandona mai la comicità pura, quindi interpreta anche altri ruolo, come quelli diretti da Francesco Patierno (“Cose dell’altro mondo”, 2011; “La gente che sta bene”, 2014); da Fausto Brizzi (“Indovina chi viene a Natale?”, 2013; “La mia banda suona il pop”, 2020) e da Alessandro Genovesi (“Il peggior Natale della mia vita”, 2012; “Soap opera”, 2014; “Puoi baciare lo sposo”, 2018; “10 giorni con Babbo Natale”, 2020).

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Tra gli altri film con Diego Abatantuono, si ricordano: “Il toro” (1994) di Carlo Mazzacurati, “Camerieri” (1995) di Leone Pompucci, “Matrimoni” (1998) di Cristina Comencini, “Concorrenza sleale” (2000) di Ettore Scola, “L’abbuffata” (2007) di Mimmo Calopresti, “Ti stimo fratello” (2012) di Paolo Uzzi e Giovanni Vernia e “Mister Felicità” di Alessandro Siani (2017).

Televisione, musica, altri progetti

Nel 1992 Diego Abatantuono collabora con Elio e le Storie Tese, nelle tracce “Supergiovane” e “La vendetta del fantasma formaggino” del disco “Italyan, Rum Casusu Çikti”. All’inizio degli anni Duemila, invece, crea il programma comico “Colorado Cafè“, in onda su Italia1, conducendone le prime due edizioni, in seconda serata. Dal 2005 lo show va in onda in prima serata e la rete ne realizza altre edizioni.

Torna nel cast nel 2006 come comico, in uno sketch con Marco Milano, in cui intrattiene conversazioni strambe insieme ai vari comici della trasmissione che lo frequentano (in particolare Nino Frassica, allora conduttore del programma insieme a Rossella Brescia, cliente abituale con cui si dilettava nel fare le parole crociate).

L’anno seguente lascia il programma, ma poi ritorna per alcune puntate. Lo conduce di nuovo nel 2014 con Chiara Francini, in un’edizione celebrativa dei 10 anni di successo della trasmissione. Tra il 2005 e il 2007 è protagonista della fiction “Il giudice Mastrangelo” di Canale 5, mentre nel 2013 inaugura a Milano il locale “The Meatball Family” in cui si reinterpreta la tradizionale polpetta.

Poco dopo, nel 2016 e nel 2017, è a capo della giuria del programma tv “Eccezionale veramente”, in onda su LA7. Partecipa nel 2018 a “Balalaika – Dalla Russia col pallone“, in occasione dei Mondiali 2018 e nel 2020 conduce con Diana Del Bufalo lo show di Italia1 “Enjoy – Ridere fa bene”.

Nel 2022 Abatantuono è su Sky nella nuova commedia “Il Mammone“, per la regia di Giovanni Bognetti. Il lavoro riprende il successo francese “Tanguy”, che racconta le vicende di un figlio “mammone”. L’attore fa la parte del padre e racconta in un’intervista al Corriere della Sera: “Le commedie classiche dove si ride non sono tante, ma in questo film si ride, ci si diverte”.

“Si affronta la questione dei mammoni in maniera esasperata; al cinema bisogna raccontare storie dove succede qualcosa, perché se racconti la vita di uno a cui non capita nulla il film diventa lentino”.

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Vita privata di Diego Abatantuono, moglie, figli

Diego Abatantuono ha alle spalle un matrimonio con Rita Rabassini, durato dal 1984 al 1987. Dal legame, nel 1985, nasce la figlia Marta. In seguito, l’attore ha due figli: Matteo, nato nel 1995, e Marco, nato nel 1997, dalla compagna Giulia Begnotti.

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