Scopriamo il mirin giapponese: cos’è e come si usa in cucina?

di cinziaR


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Il mirin è una sorta di sakè dolce giapponese, la cui vera ricetta è sconosciuta ai più. Quel che si sa, tuttavia, è che la ricetta della salsa mirin prevede due materie prime: il riso cotto a vapore e il liquore di riso.

Inoltre, il procedimento per ottenere il mirin è molto lento e prevede una varietà di riso molto pregiata e glutinosa. Alla fine del processo si ottiene una sorta di sciroppo ambrato, dolce e lievemente alcolico.

Esistono in commercio tre tipi di mirin, differenti per la durata del processo di produzione e del grado alcolico finale:

  1. Hon Mirin: il “vero mirin”, quello con la gradazione alcolica più alta (14%)
  2. Shio Mirin: ha un grado alcolico massimo di 1,5%
  3. Shin Mirin: detto anche “mirin stagionale”, praticamente non alcolico (meno dell’1%) e dal sapore più delicato.

Mirin: le ricette principali

Il mirin è anche comunemente chiamato aceto di riso, in quanto si tratta di un distillato del riso. E’ un elemento veramente fondamentale nella cucina giapponese: si usa in tutte le marinature di pesce e nella preparazione di alcune salse giapponesi che fanno da accompagnamento a carne, pesce, noodles e verdura. La cosa interessante di questa salsa è che riesce a dare agli alimenti un’aspetto brillante e molto invitante, proprio perchè crea sulla loro superficie una sorta di glassa.

Ma come usare il mirin? Oggi non è difficile preparare in casa qualcosa di semplice che contenga lo squisito mirin. Oltre ad utilizzarlo per condire direttamente i cibi, si può imparare a impiegarlo per creare qualche salsina o glassatura in stile giapponese.

Ricette con il mirin

Innanzitutto, il mirin è alla base del teriyaki. Il termine teriyaki si riferisce sia alla salsa che ha questo nome sia ai piatti cucinati con il suo impiego e alla tecnica con cui vengono preparati. Tra gli alimenti cucinati con la salsa teriyaki vi sono pollo, manzo, pesce, frutti di mare e tofu. Gli ingredienti di base della salsa teriyaki sono proprio il mirin, insieme a salsa di soia e zucchero. La ricetta più famosa con la salsa teriyaki sono gli spiedini yakitori, dove bocconcini di pollo vengono glassati e cotti con questa squisita salsa.

Un’altra famosissima ricetta con il mirin è poi il suriyaki. Si tratta di un piatto tipico della cucina giapponese ed è composto da carne di manzo tagliata finemente, tofu, noodles di riso e verdure, spadellati con salsa di soia, mirin e zucchero. Spesso si aggiungono funghi champignon e un cipollotto. In questo caso, i buonissimi ingredienti di questa ricetta vengono alla fine saltati in padella con due salse che donano l’una la nota salata (salsa di soia) e l’altra la nota dolce (il mirin).

Ma non solo. Gli intingoli a base di mirin sono tanti: anche la salsa ponzu contiene mirin! Si tratta di una salsa di soia aromatizzata con agrumi che insaporisce insalate, pesce e anche alcuni formaggi.

Ancora, il mirin può essere usato per insaporire i brodi, come ad esempio la zuppa di soia (misoshiru). Se la fate in casa provate ad aggiungere un cucchiaio di mirin alla zuppa calda, che evaporando darà un aroma molto particolare e dolce al brodo.

Il mirin può essere poi utilizzato per saltare in padella anche semplici noodles con le verdure per donargli quell’aspetto lucido e invitante e un sapore più dolce.

Qui trovate la ricetta degli involtini al mirin.

Siccome, come precedentemente detto, gli ingredienti del mirin prevedono riso glutinoso e liquore di riso, questo renderebbe la salsa particolarmente ricca di glutine. In realtà il processo di distillazione che avviene nella preparazione del mirin annulla la presenza del glutine. Ecco perchè il mirin, assieme alla maggior parte del sushi e sashimi, è anche gluten-free.

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