Arriva al cinema Loro 2, il secondo film di Sorrentino su Berlusconi

di Claudia Scorza
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Il trailer del film Loro 2 è piuttosto criptico, come accade anche dalla clip del primo capitolo, Loro 1.

Nel video appaiono Tony Servillo-Silvio Berlusconi e Elena Sofia Ricci-Veronica Lario seduti l’uno accanto all’altra su una golf car che percorre il giardino della villa dell’ex premier in Sardegna, poi la coppia rientra nella casa, senza mai parlare o guardarsi, e la donna inizia a spogliarsi sotto gli occhi del marito che la osserva in lontananza.

La voce fuoricampo dell’attrice dice: “Silvio, ma non hai capito perché sono tornata? Sono tornata solo per dirti che chiudo il sipario della mia vita coniugale con te”. Il trailer termina con Berlusconi che cammina di spalle vestito con un accappatoio bianco con in sottofondo la canzone Fortunate Child di Villagers & Nico Muhly.

Il sequel di Loro 1 verte, infatti, anche sulla crisi e sulla fine del matrimonio tra il Cavaliere e la moglie, ma soprattutto sull’esplorazione della complessa figura di Berlusconi, soffermandosi più sul lato umano che su quello politico.

Nella pellicola viene presentato un uomo dal potere carismatico, a tratti spregiudicato ed a tratti fin troppo umano, restituendo anche uno spaccato della politica italiano tra il 2008 ed il 2010, legata alla vita privata di Silvio Berlusconi che si destreggia tra le difficoltà politiche ed un’immagine personale minata dagli scandali sessuali.

La seconda parte di Loro 2 è meno incalzante e movimentata della prima, ma è sicuramente più magnetica perché le feste pacchiane inondate di droga e giovani donne cedono il posto all’istrionica figura del Cavaliere, il cui profilo viene tracciato a tutto tondo.

“Il mondo ha un’idea di Berlusconi come persona molto semplice, ma studiandolo ho capito che è molto più complicato. Vorrei provare a descrivere questo personaggio complesso. Sono interessato all’uomo che sta dietro il politico”, ha infatti commentato Paolo Sorrentino.

Chi si aspetta un film più squisitamente politico, caratterizzato dall’asprezza dei toni come nel precedente lavoro del regista ne Il divo, rimarrà probabilmente deluso poiché la narrazione prende più la strada dell’interiorità, dell’indagine delle debolezze e dell’isolamento al quale il Berlusconi di Sorrentino pare auto-condannarsi.

Sullo sfondo, un Paese allo sbando, dilaniato da una crisi ormai evidente, con una classe politica corrotta e il terremoto dell’Aquila che diventa metonimia dell’Italia intera.

Infine, merita una particolare attenzione la fotografia ricercata e dosata in modo sapiente che caratterizza tutto il film.

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