Cancro al seno, in 8 anni +20% di donne sopravvissute dopo la diagnosi

di Redazione


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

In Italia, le donne sopravvissute a una diagnosi di carcinoma della mammella sono aumentate del 20% in otto anni, passando da 692.955 nel 2015 a 834.200 nel 2023. Questo incremento è stato reso possibile grazie alla diagnosi precoce e ai progressi terapeutici. Tuttavia, il sistema sanitario italiano non riesce ancora a coprire il fabbisogno di test genomici, utili a determinare con precisione le pazienti per cui è necessaria la chemioterapia.

Primo Osservatorio per ampliare l’accesso ai test genomici

Per sensibilizzare istituzioni e clinici sull’importanza dei test genomici e sulla necessità di ampliare l’accesso alle donne eleggibili, nasce il primo Osservatorio sui test genomici, coordinato da Fondazione Aiom. Presentato durante il 26º Congresso dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), l’Osservatorio ha tra i primi obiettivi la redazione di un position paper per le istituzioni regionali entro il 2025, come ha spiegato il presidente di Fondazione Aiom, Saverio Cinieri.

Vantaggi per le pazienti e per la spesa sanitaria

“La diminuzione dell’uso improprio della chemioterapia porta benefici clinici alle pazienti, riducendo i rischi di tossicità e migliorando la qualità di vita,” afferma Cinieri. Il costo dei cicli chemioterapici, che può superare i 7.000 euro per paziente, evidenzia anche un impatto economico. I test genomici consentono infatti di evitare trattamenti non necessari, risparmiando risorse e riducendo il disagio e la sofferenza delle pazienti.

Nuova campagna social e informativa

L’Osservatorio intende promuovere la conoscenza e un uso più ampio dei test con una campagna social, arricchita da video interviste e talk show. “L’Italia si è adeguata solo nel 2021 all’uso di queste analisi molecolari, mentre in Europa sono consolidate da oltre un decennio. Stiamo ancora colmando il ritardo rispetto ad altri Paesi,” spiega Cinieri.

Diagnosi e cura personalizzata per il carcinoma mammario

Per il carcinoma mammario con recettori ormonali positivi (ER+/Her2-), che rappresenta il 70% dei casi, i test genomici sono fondamentali per valutare il rischio di recidiva e stabilire la necessità della chemioterapia adiuvante. “L’incertezza su quando poter evitare la chemioterapia è rilevante soprattutto nelle forme luminali a rischio intermedio,” dichiara Cinieri, sottolineando il ruolo dei test per ottimizzare le cure.

Supporto degli anatomo-patologi nelle Breast Unit

“La caratterizzazione molecolare del tumore è cruciale per le Breast Unit nella scelta della terapia più adatta,” evidenzia Giancarlo Pruneri, direttore del Dipartimento di Patologia alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. I test genomici, come Oncotype DX, riconosciuto a livello internazionale, permettono una stima accurata della prognosi e della necessità di chemioterapia adiuvante, basandosi sull’analisi di 21 geni, di cui 16 oncogeni.

Necessità di colmare le lacune nell’accesso regionale

“Il nostro sistema sanitario ha integrato con ritardo i test genomici per il carcinoma mammario,” conclude Tiziana Pia Latiano, del direttivo Aiom. L’Osservatorio punta a superare le disparità territoriali, rendendo questi strumenti accessibili a tutte le donne italiane idonee, grazie all’intervento di team multidisciplinari di specialisti. Questi ultimi, adeguatamente formati, possono garantire una scelta consapevole del trattamento adiuvante, sulla base delle preferenze delle pazienti.

Dalla stessa categoria

Correlati Categoria

Un importante passo avanti nella lotta contro l’Alzheimer è stato compiuto: anche l’Unione Europea ha dato il via libera a lecanemab, il primo farmaco capace di rallentare la progressione della malattia se somministrato nelle fasi iniziali. Dopo gli Stati Uniti, il Giappone e il Regno Unito, l’UE si unisce ai paesi che riconoscono l’efficacia di […]

Oggi, le nostre tavole sono sempre più ricche di alternative alla tradizionale pasta di semola, dalle versioni a base di legumi e riso fino alla pasta di mais. Inizialmente considerata una scelta quasi esclusiva per celiaci e intolleranti al glutine, la pasta di mais sta guadagnando popolarità anche tra chi non ha problemi di intolleranze. […]

×