Mal di testa insopportabile? Potrebbe essere un’emergenza! Quando preoccuparsi

di Redazione


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Le cefalee primarie sono mal di testa non correlati a patologie o disturbi sottostanti. Costituiscono una patologia a sé stante e possono manifestarsi in diverse forme: emicrania, cefalea tensiva, nevralgia di Arnold… Sebbene potenzialmente dolorosi, questi mal di testa sono benigni e non alterano le funzioni vitali dell’organismo. Al contrario, le cefalee secondarie destano maggiore preoccupazione in quanto possono avere un impatto significativo sullo stato di salute immediato e persino sulla prognosi vitale. Causate da una malattia sottostante, queste cefalee rappresentano un segno clinico spesso caratteristico o che può contribuire a stabilire una diagnosi.

Riconoscere le cefalee secondarie

Le cefalee rappresentano quasi il 2% dei motivi di consultazione in pronto soccorso. Nella stragrande maggioranza dei casi (95%), alle persone che si presentano al pronto soccorso viene diagnosticata una cefalea primaria che, seppur invalidante e dolorosa, rimane benigna. La sfida preventiva risiede nell’individuazione tempestiva delle persone con cefalea secondaria, potenzialmente grave. Questo tipo di mal di testa può essere sintomo di ictus, tumore cerebrale, meningite, emorragia intracranica, trauma cranico, ipertensione arteriosa e molte altre condizioni. Per questo motivo, le cefalee insorte improvvisamente e/o in modo insolito sono considerate secondarie fino a prova contraria, ottenuta tramite esami medici specifici.

Quando andare al pronto soccorso

È consigliabile rivolgersi al pronto soccorso in presenza di mal di testa con una o più delle seguenti caratteristiche:

  • Mal di testa violento e improvviso, difficile da sopportare (intensità massima raggiunta in meno di un minuto);
  • Mal di testa nuovo o diverso da quelli abituali;
  • Mal di testa accompagnato da dolore oculare e/o disturbi della vista;
  • Mal di testa resistente ai farmaci abitualmente utilizzati;
  • Mal di testa associato ad altri sintomi: vomito, febbre, debolezza muscolare, disturbi del linguaggio, confusione mentale, peggioramento dello stato generale, rigidità nucale…

Classificazione del mal di testa

Esistono diverse tipologie di mal di testa, che si distinguono per modalità di insorgenza, localizzazione, durata e intensità. Per facilitare la presa in carico dei pazienti al pronto soccorso, le cefalee vengono generalmente classificate in 4 quadri clinici:

  • Cefalee improvvise recenti;
  • Cefalee progressive recenti;
  • Cefalee parossistiche ricorrenti;
  • Cefalee croniche quotidiane.

Per determinare la categoria di appartenenza, il medico del pronto soccorso effettua un breve interrogatorio:

  • Quando è iniziato il dolore?
  • In quanto tempo il dolore ha raggiunto il suo picco?
  • Ha mai avuto questo tipo di dolore?
  • Cosa stava facendo quando è iniziato il dolore?
  • Ha altri sintomi associati (febbre, vomito, rallentamento psicomotorio, dolore…)?
  • Questo dolore si manifesta in un contesto particolare (assunzione di un nuovo farmaco…) o a seguito di un evento specifico (trauma, gravidanza…)?
  • Il mal di testa cambia in base alla sua posizione?

Al termine di questa prima valutazione, il medico può determinare l’urgenza della presa in carico e gli esami da effettuare (TAC, puntura lombare, risonanza magnetica…) per stabilire una diagnosi precisa.

La regola di Ottawa

Le cefalee violente, isolate e ad insorgenza improvvisa spesso giustificano un intervento urgente, poiché in un terzo dei casi sono segno di emorragia subaracnoidea (ESA). In questi casi, i medici del pronto soccorso possono utilizzare la regola di Ottawa, che definisce 6 criteri che giustificano, indipendentemente l’uno dall’altro, l’indagine di una possibile ESA:

  • Età superiore a 40 anni;
  • Dolore o rigidità nucale con limitazione della flessione del collo;
  • Perdita di coscienza osservata da un testimone;
  • Insorgenza durante uno sforzo fisico;
  • Cefalea a rombo di tuono (intensità superiore a 7/10 in meno di un minuto).

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