Benessere

Intelligenza artificiale e tumore al seno, l’AI può ridurre le cure tossiche

L’intelligenza artificiale si fa strada in oncologia con un contributo decisivo: supportare i medici nella pianificazione della terapia per il tumore al seno, individuando le cure più adatte per ogni singola paziente. Questo approccio innovativo è il risultato di uno studio condotto dal laboratorio di biostatistica e bioinformatica dell’Istituto Tumori di Bari e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Computer in Biology and Medicine.

Chemioterapia personalizzata grazie all’intelligenza artificiale

Lo studio, guidato dalla ricercatrice Maria Comes, propone un sistema basato su un algoritmo di intelligenza artificiale capace di identificare quali pazienti potrebbero rispondere meglio alla chemioterapia neoadiuvante. Questo tipo di terapia, utilizzata per ridurre il tumore prima dell’intervento chirurgico, non funziona sempre come previsto, ma l’AI interpreta i dati delle risonanze magnetiche delle pazienti per prevedere l’efficacia del trattamento.

Risultati concreti e precisione oncologica

Secondo il direttore generale dell’Istituto Tumori, Alessandro Delle Donne, il modello di intelligenza artificiale permette di ridurre l’uso di terapie tossiche e invasive quando non necessarie, offrendo una cura su misura per ogni paziente. Si tratta di un’importante svolta per l’oncologia di precisione, che punta a personalizzare i trattamenti riducendo al minimo gli effetti collaterali.

Innovazione nelle cure oncologiche

La responsabile del laboratorio, Raffaella Massafra, ha sottolineato come questo approccio rappresenti uno dei settori più promettenti dell’oncologia moderna. Grazie all’AI, i medici possono prendere decisioni terapeutiche più mirate non solo per il tumore al seno, ma anche per altre neoplasie, come quelle del polmone e del testa-collo. L’algoritmo non solo analizza i dati, ma fornisce una spiegazione visiva del processo decisionale, semplificando l’interazione tra medico e tecnologia.

Mettere il paziente al centro della cura

Come evidenziato dal presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto, Gero Grassi, lo studio sottolinea l’importanza di mettere al centro delle cure il paziente, sfruttando tutte le possibilità offerte dalla tecnologia per migliorare non solo le probabilità di guarigione, ma anche la qualità della vita durante il trattamento.

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