Riprende forza in questi giorni un tentativo di raggiro su cui le forze dell’ordine mettevano in guardia già da mesi: la truffa “Ciao papà, ho rotto il telefono”. Il meccanismo è sempre lo stesso: la vittima riceve un messaggio SMS o WhatsApp da un numero sconosciuto, con scritto “Ciao papà, ho rotto il telefono” o “Ciao mamma, mi è caduto il cellulare”. L’obiettivo è invogliare il destinatario a richiamare quel numero o a rispondere, così da avviare una conversazione in cui il truffatore cercherà di ottenere soldi o dati personali.
Le segnalazioni di questo raggiro si sono moltiplicate in queste settimane estive, quando molti ragazzi sono in vacanza lontani dai genitori che quindi, se ricevono un messaggio del genere, tendono a preoccuparsi e abboccare più facilmente. La polizia postale aveva lanciato l’allarme già ad aprile, ricordando di non rispondere mai a SMS o messaggi di questo tipo, anche se sembrano provenire dal numero del proprio figlio. I truffatori infatti riescono a “spoofare” il numero, facendolo apparire come quello di un contatto conosciuto. Se la vittima abbocca e risponde, seguiranno altri messaggi per ottenere soldi, ad esempio con la scusa di dover comprare un nuovo cellulare o per una finta emergenza.
Il consiglio delle forze dell’ordine è dunque quello di cancellare subito questo tipo di messaggi, non rispondere né chiamare il numero, ed eventualmente contattare il proprio figlio sul suo vero numero per sincerarsi che stia bene. Prima di inviare soldi o dati sensibili, è bene parlare direttamente con la persona per assicurarsi non si tratti di una truffa.
Queste tecniche di ingegneria sociale puntano sulla preoccupazione dei genitori e sfruttano la distanza fisica tra familiari per instillare un senso di urgenza e spingere le vittime ad agire d’impulso. Mantenere la calma, non farsi prendere dal panico e verificare sempre l’identità di chi invia messaggi insoliti resta la miglior difesa per non cadere in trappola.
La polizia postale invita tutti i cittadini a segnalare simili raggiri al proprio commissariato o online, in modo da permettere alle forze dell’ordine di rintracciare i responsabili. Con un po’ di accortezza si può evitare di cadere vittima della ormai ben nota truffa “Ciao papà, ho rotto il telefono”.
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