Trovata impiccata con una sciarpa da stadio, s’indaga anche per femminicidio

di Redazione


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Le indagini sulla tragica morte della giovane di 26 anni, Roberta Bertacchi, proseguono intensamente e ora si stanno concentrando sulla sua vita personale. Il drammatico evento è avvenuto ieri mattina, sabato 6 gennaio, nella sua residenza a Casarano, in provincia di Lecce, dove il corpo di Roberta è stato scoperto impiccato sul balcone, con una sciarpa appartenente alla squadra di calcio locale legata a una pensilina.

Durante le fasi iniziali delle indagini, i carabinieri hanno dedicato molta attenzione all’interrogatorio del compagno di Roberta, il quale è ritenuto vicino agli ambienti ultras del Casarano Calcio. L’uomo è stato ascoltato per diverse ore come persona informata sui fatti e ha negato ogni coinvolgimenti nel decesso della donna. Nonostante i segnali iniziali suggeriscano la possibilità di un suicidio, gli investigatori stanno lavorando instancabilmente per escludere qualsiasi possibilità che Roberta possa essere stata vittima di un femminicidio.

Nel luogo della tragedia, gli inquirenti hanno notato segni di disordine e alcuni oggetti danneggiati, ulteriori elementi che aggiungono complessità al caso. Inoltre, testimonianze provenienti da amici e parenti rivelano che Roberta stava affrontando alcune patologie, confermando così la sua fragilità.

Un’interessante nota emerge dal profilo Instagram di Roberta, dove era possibile leggere la frase: “Se io fossi un dolore sarei il più forte”, seguita da un enigmatico riferimento a un “amore tossico“.

Roberta si era recentemente trasferita da Ugento a Casarano, dove era impiegata in un’azienda calzaturiera. I vicini di casa, tra i primi a scoprire la sua tragica fine, avevano precedentemente descritto Roberta come una ragazza serena, lasciando tutti sconcertati per quanto accaduto.

Nessuna pista, quindi, è stata scartata.

Foto: Corriere Lecce.

Dalla stessa categoria

Correlati Categoria

La Corte d’Assise di Milano, sotto la presidenza di Ilio Mannucci Pacini, ha condannato Alessia Pifferi all’ergastolo. La donna è stata giudicata colpevole di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa dal 14 al 20 luglio 2022. Mentre l’accusa ha richiesto l’ergastolo, la difesa ha chiesto l’assoluzione, argomentando […]