Netflix, pronti nuovi rincari sugli abbonamenti

di Romina Ferrante


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Brutte notizie per gli utenti Netflix. La nota piattaforma streaming americana, sta pensando, infatti, di aumentare nuovamente i prezzi dei suoi abbonamenti.

Secondo il Wall Street Journal Netflix effettuerà con tutta probabilità i rincari al termine dello sciopero degli attori di Hollywood in diversi mercati, a partire dagli Stati Uniti e dal Canada e riguarderà gli abbonamenti senza interruzioni pubblicitarie.

Attualmente il colosso dello streaming prevede un costo per il piano con pubblicità di 5,49€ al mese, uno Standard a 12,99€ e uno Premium a 17,99€, mentre ha cancellato sia all’estero che in Italia il piano basic a 7,99€.

Negli ultimi tempi la piattaforma streaming ha aumentato i costi per far fronte alla crescente concorrenza del mercato, bloccando la possibilità di condividere le password anche in Italia e iniziando ad addebitare un extra al mese a chi condivide l’account con persone esterne alla famiglia.

Cosa cambierà

Image by Tumisu from Pixabay

Questa sarebbe l’ultima ennesima stangata per gli utenti Netflix di tutto il mondo. Al momento non si sa ancora se gli utenti italiani saranno interessati o meno da questi aumenti, dato che il WSJ parla di “diversi mercati globali.

Inoltre, non si conosce l’ammontare esatto dei rincari anche se si prevede un aumento del 25% come accaduto già per altre piattaforme streaming.

Lo sciopero di Hollywood, ormai agli sgoccioli, potrebbe avere un impatto significativo sul business dello streaming. Il nuovo contratto richiederà ai servizi di condividere i dati di streaming con la WGA (Writers Guild of America), dando l’opportunità agli autori di vedere il rendimento dei loro contenuti.

Secondo il nuovo contratto gli autori di film in streaming assisteranno a un aumento minimo del compenso del 18% per le pellicole ad alto budget, insieme a un aumento del 26% sui residui.

Molte produzioni Netflix sono al momento in pausa ed è probabile che la piattaforma streaming scelga di attendere la fine dello sciopero e l’inizio di nuove produzioni per aumentare ancora una volta i costi degli abbonamenti.  

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