Mahsa Amini, il padre arrestato un anno dopo la morte della figlia e le proteste

di Redazione


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Proprio nel giorno del triste anniversario, Amjad Amini, il padre di Mahsa Amini, è stato arrestato mentre lasciava la sua abitazione a Saqqez, in Iran. Mahsa, una giovane di origine curda, aveva perso la vita a Teheran un anno fa dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale per il suo modo di indossare il velo. Nel Kurdistan iraniano, la sua memoria è ancora viva, e molti negozi hanno tenuto chiuso in segno di rispetto e protesta.

Per quanto riguarda il papà di Mahsa, nei giorni scorsi, con l’avvicinarsi dell’anniversario, l’uomo era stato messo sotto sorveglianza e gli era stato chiesto di non tenere cerimonie per commemorare la figlia. Ora si troverebbe in una località sconosciuta.

Inoltre,  stando a quanto riferito sempre dall’organizzazione, un membro della famiglia di 30 anni (Safa Aaeli) e il giovane zio di Mahsa Amini erano stati arrestati martedì 12 settembre durante un raid delle forze di intelligence a Saqqez e sono tuttora in prigione.

Scioperi e Proteste nel Kurdistan iraniano

In diverse città del Kurdistan iraniano, la popolazione ha risposto all’appello lanciato da partiti politici e attivisti curdi scioperando e protestando nel giorno dell’anniversario della morte di Mahsa Amini. A Baneh, Kamyaran, Divandarreh, Sanandaj e Saqqez, città legate all’origine di Mahsa, negozi rimasti chiusi sono diventati simbolo di solidarietà e ricordo. La ong norvegese ‘Hengaw’ ha documentato questi gesti attraverso video che mostrano negozi serrati e cittadini che protestano, creando ingorghi stradali e gridando slogan contro il governo.

Le Memorie di Mahsa

La tragica morte di Mahsa Amini un anno fa aveva scatenato una serie di proteste antigovernative che avevano messo in luce le tensioni in Iran. Queste manifestazioni avevano provocato una risposta dura da parte delle forze dell’ordine, con centinaia di morti e migliaia di arresti. La comunità internazionale aveva espresso preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Iran. La pena di morte era stata eseguita per sette manifestanti condannati a seguito delle proteste.

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