Un’escursione nel deserto a 60 anni: “Se il fisico cede, mi riposo e riparto”

di Redazione


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Anne-Marie Pola è una di quelle persone che non lascia che l’età condizioni la propria vita. Per i suoi 60 anni, si è così posta un’ambiziosa sfida: partecipare al “Trek Rose Trip Senegal”, nel bel mezzo del deserto.

A raccontare questa straordinaria impresa è stato il magazine francese “Femme Actuelle”, che ha svelato i dettagli di questa incredibile esperienza.

“Mi avevano detto che avrei riso, avrei sofferto, e avrei pianto, ed è proprio così!”- ha esclamato Anne-Marie Pola, 60 anni, sulla linea d’arrivo del Trek Rose Trip Senegal, che si è tenuto nel deserto di Lompoul, dal 30 marzo al 2 aprile.

Questa escursione è stata la grande sfida scelta per il suo compleanno. Negli ultimi anni, questa donna atletica ed energica ha completato un triathlon, due mezze maratone, ha scalato una vetta di 3.200 metri e ha fatto, perfino, un salto con il paracadute. Descritta come una “leader” dalla figlia Julie, Anne-Marie ha raccontato ai microfoni di Femme Actuelle la sua esperienza: “Ho compiuto 60 anni, e la mia lista di cose da fare non è mai stata così audace! Sono una preparatrice in farmacia, e da diversi anni ho una cliente che viene sempre con la stessa ricetta di farmaci per il viaggio. Curiosa, le ho chiesto dove andava, e lei mi ha parlato di questa escursione, il Rose Trip al 100% femminile, in Senegal. Sono una sportiva, cammino molto nel Paese Basco dove vivo, e amo le sfide. Per tre anni, l’idea mi è frullata nella testa, senza che facessi il passo decisivo. C’era ovviamente un po’ di apprensione, è l’ignoto… Ma quest’anno, ho compiuto 60 anni, e la mia lista di cose da fare non è mai stata così audace! Ho detto a mia figlia e alla mia amica Nathalie: ‘Siete pronte per questa follia?’ e ci siamo iscritte”.

L’importanza di avere obiettivi: “È quello che ci guida, ci dà la forza di andare avanti!”

“A 60 anni, la società ci parla di fermarci, di andare in pensione, di rallentare… Per me, è fuori discussione: continuo a lavorare, a fare sport, a fissarmi degli obiettivi. Sono convinta che abbiamo ancora molte cose da vivere e da realizzare. Avere un obiettivo in questa fase della vita è essenziale: è quello che ci guida, che ci dà la forza di andare avanti!”.

E poi ha proseguito: “Uno dei miei obiettivi quest’anno era questa escursione. Quindi siamo partite tutte e tre, l’equipaggio 42. Arrivando, abbiamo visto che c’erano altre donne della mia età. Lo abbiamo trovato rassicurante, ci siamo dette: ce la faremo! Questo trek di orientamento rappresenta tra i 15 e i 18 chilometri di cammino al giorno, nel contesto arido del deserto di Lompoul in Senegal. Si attraversano paesaggi di savana, si scalano dune, si cammina lungo l’oceano e in foreste di baobab… Le temperature possono essere molto alte, il terreno è sabbioso, il che modifica il passo”.

Nel corso dei giorni, ciascuna di noi ha fatto i conti con il proprio corpo in questo tipo di condizioni, e il mio non ha più 20 anni… Ho avuto un’ernia discale, operata diversi anni fa, che continua a farmi male quando sforzo troppo. Prima di partire, sono dovuta andare dal reumatologo. Le mie ginocchia sono stanche, ho avuto una rottura del tendine rotuleo, non ho più cartilagine, soffro di artrosi, il ginocchio sinistro è al limite della protesi… Una sacca di liquido si era formata lì, così il medico mi ha fatto un’infiltrazione. “Lei è pazza” mi ha detto, ma ha accettato di farmi un’iniezione di cortisone per farmi partire. Ieri sera mi ha chiamata per sapere come stavo. E devo ammettere che il ginocchio mi faceva male, sentivo come una punta che mi trafiggeva da dietro in avanti. Ma ho continuato a camminare per finire la giornata di trek”.

“Ho resistito grazie a una donna che ho incontrato qualche tempo fa nei Pirenei, su una vetta a 3200 metri di altitudine. Aveva 78 anni. Le ho chiesto quale fosse il suo segreto per essere lì, e mi ha semplicemente risposto: “Non smetta mai, mia cara“. Questo motto mi ha colpito. Certo, non ho il corpo di mia figlia, domani avrò più dolori muscolari. A volte, quando le mie ginocchia sono troppo doloranti, aggiro una duna lungo il percorso, prendendo una strada meno ripida. Ma finiamo sempre per superare gli ostacoli, la mente supera il fisico. E ho concluso questi tre giorni di cammino, con mia figlia e la mia amica!

“Sessant’anni non è la fine. Certo, abbiamo cicatrici, sia morali che fisiche. Il mio corpo non manca di ricordarmi la mia età. Ma ho questa pulsione di vita. Penso che se il fisico cede, mi riposo e riparto. Mi considero fortunata, i miei problemi di salute sono sempre stati superficiali, non soffro degli inconvenienti della menopausa, non ho vampate di calore. E comunque, penso che possiamo continuare a fare tutto, forse in misura minore rispetto a quando avevamo 25 anni… La decana del Trek Rose Trip ha 72 anni, scommetto di esserci tra 10 anni, anch’io!”

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