Il femminicidio di Klodiana e i rimorsi dell’amica: “Non l’ho convinta a denunciarlo”

di Redazione


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Un rimpianto che la tormenterà per sempre. Così l’amica di Klodiana Vefa, la donna di 35 anni uccisa dall’ex marito Alfred giovedì scorso a Castelfiorentino, racconta al nostro giornale il suo dolore e il senso di colpa per non aver denunciato prima l’uomo.

L’omicidio della donna

L’omicidio costato la vita a Klodiana Vefa si era consumato poco prima delle 20 di giovedì 28 settembre. La donna, mamma di due figli di 14 e 17 anni, stava rientrando a casa dal lavoro quando un proiettile l’ha centrata e uccisa. È morta così, per strada, in via Galvani, una strada urbana ma periferica della cittadina, nella frazione di Puppino. L’ex marito, Alfred Vefa, muratore di 44 anni, sì è poi tolto la vita qualche ora dopo con la pistola usata per il delitto eil corpo dell’uomo è stato trovato in una zona isolata.

La paura di denunciare per proteggere i figli

«Più di una volta gli ho detto: se non ti denuncia lei per l’inferno che le stai facendo passare, lo faccio io. Ma Klodiana non ha mai voluto, aveva paura per i figli». Klodiana temeva che la denuncia avrebbe scatenato la furia dell’ex marito contro i loro due figli, di 14 e 17 anni. «Era convinta che anche denunciando le minacce, i pedinamenti e i tormenti che le infliggeva, non sarebbe cambiato nulla. Mi diceva: tanto quello che vuole fare lo farà lo stesso».

Gli anni di violenze e minacce subite in silenzio

Per amore dei figli, Klodiana sopportava l’inferno. Ma voleva rifarsi una vita, essere felice. «Aveva trovato una persona con cui stava bene. Un uomo che come lei ha vissuto anni di inferno sopportando di tutto perché volevano stare insieme». L’amica non ha avuto il coraggio di contravvenire al volere di Klodiana. «L’abbiamo rispettata fino in fondo, né io né il suo compagno ci siamo sentiti di andare contro la sua volontà. Abbiamo cercato di convincerla, ma lei diceva: siamo albanesi, non potete capire».

Il senso di colpa per non aver denunciato prima il marito violento

Ora l’amica si tormenta: «Ci sarà da affrontare tutto il resto: un dolore insopportabile e un rimpianto che mi tormenterà per sempre». Klodiana è stata uccisa giovedì sera in strada, al rientro dal lavoro, da un proiettile sparato dall’ex marito. Lui si è poi tolto la vita poche ore dopo. Un femminicidio annunciato che si sarebbe forse potuto evitare se solo l’amica avesse trovato il coraggio di denunciare prima i soprusi che Klodiana subiva.

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