Tragedia del Natisone: lo smartphone di Patrizia trovato tra le rocce, svelerà la verità?

di Redazione


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È passata una settimana dalla tragedia del Natisone, quando due ventenni, Patrizia Cormos e la sua amica Dora, sono morte travolte dalla piena del fiume in territorio di Premariacco, in provincia di Udine. Con loro c’era anche il 25enne Cristian Molnar, tuttora disperso nonostante proseguano incessanti le ricerche.

Lo smartphone di Patrizia potrebbe fare luce sulla dinamica dell’incidente

Gli investigatori sperano di trovare nello smartphone di Patrizia, ripescato dai Vigili del Fuoco, utili riscontri per ricostruire la dinamica di quanto accaduto quella maledetta domenica pomeriggio. Il telefono, rimasto incastrato tra le rocce dell’argine per molte ore, è stato individuato grazie a uno strumento per la geolocalizzazione montato su un drone. Miracolosamente, il dispositivo funziona ancora ed è stato consegnato agli inquirenti per le analisi. “Non nomineremo periti – ha spiegato il procuratore Lia – ma ci affideremo al nostro laboratorio informatico”.

Foto, video e telefonate al 112: prove cruciali per l’inchiesta

Gli investigatori confidano di trovare nella galleria foto e video realizzati dalla ragazza poco prima della tragedia. Serviranno anche ad accertare i tempi di intervento dei primi soccorsi, visto che Patrizia ha effettuato 4 telefonate al 112, l’ultima delle quali pare sia stata molto concitata. La giovane era evidentemente spaventata vedendo salire sempre più il livello dell’acqua. L’ascolto delle telefonate aiuterà a ricostruire cosa abbia detto la ventenne agli operatori e dopo quanto sia partita la macchina dei soccorsi, dati fondamentali per l’inchiesta per omicidio colposo aperta dalla Procura di Udine.

Ricerche senza sosta per Cristian, ancora nessuna traccia del 25enne

Intanto non si arrestano le ricerche di Cristian, nonostante sia passata ormai una settimana dalla sua scomparsa nelle acque del Natisone. “L’acqua si sta abbassando, stiamo cercando ovunque” ha dichiarato il Sindaco De Sabata. La speranza di ritrovarlo ancora vivo si affievolisce col passare dei giorni, ma familiari e soccorritori non demordono. “Siamo in contatto con le autorità italiane, seguiamo gli sviluppi e speriamo venga ritrovato prima possibile” ha detto il console generale di Romania a Trieste. “Assistiamo il fratello Petru, provato da quanto accaduto, nell’attesa di notizie”.

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