Bimba morta di stenti, “la madre può affrontare il processo”

di Redazione


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La Corte d’Assise di Milano ha deciso che Alessia Pifferi, accusata di omicidio volontario aggravato per aver lasciato morire la figlia di un anno e mezzo di stenti, dovrà affrontare il processo.

Nel luglio dello scorso anno, la donna aveva abbandonato la piccola Diana da sola in casa per sei giorni. La difesa aveva chiesto una perizia psichiatrica sulla capacità dell’imputata di stare in giudizio, ma l’istanza è stata respinta, anche su richiesta dei pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro, che hanno sostenuto che la Pifferi è sempre stata lucida e consapevole. La difesa potrà, comunque, chiedere una perizia sulla capacità di intendere e volere al momento dei fatti in un secondo momento del processo. Nell’udienza di stamani, lunedì 8 maggio, tuttavia, questa richiesta non è stata ancora avanzata.

Si è appreso che la relazione di una psichiatra del carcere di San Vittore è stata l’unico “atto medico prodotto dalla difesa”, ma non ha fornito alcun elemento che possa far dubitare della piena capacità di Pifferi di partecipare al processo.

Il presidente della Corte, Ilio Mannucci Pacini, ha chiarito che l’unico elemento emerso dalla relazione è un ipotetico e possibile deficit cognitivo, che non potrebbe, comunque, costituire elemento per escludere la capacità di stare nel processo di Pifferi.

Diana Pifferi
Diana Pifferi

“Mia sorella non si è mai scusata”

Viviana Pifferi, la sorella di Alessia, ha dichiarato ai cronisti di non aver mai ricevuto scuse dalla familiare, nemmeno nelle lettere inviate a lei e alla madre. Ha affermato che non risponderà alle sue lettere finché non chiederà almeno scusa.

Viviana è una delle parti civili nel processo contro la sorella e ha affermato di essere contro di lei perché la morte di sua nipote è una tragedia. In aula, Viviana ha indossato una maglia con la foto della bimba.

Alessia Pifferi era presente in tribunale accanto al suo avvocato e accompagnata dagli agenti di polizia penitenziaria. La sorella ha sostenuto la decisione dei giudici di non concedere la perizia sulla capacità di stare nel giudizio, dicendo che “per una settimana l’ha abbandonata, non può essere un raptus di dieci minuti”. Viviana ha anche dichiarato di non sapere come definire più sua sorella, dopo quanto accaduto.

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