Cos'è il battesimo civile istituzionale?
Si è tenuto a Massimeno, in provincia di Trento, il primo battesimo civile istituzionale. La protagonista è la piccola Alice, festeggiata in Municipio, insieme alla mamma e al papà. Questa pratica è ancora poco nota nel nostro Paese: approfondiamo meglio di cosa si tratta e come funziona.
Per la prima volta, dunque, in Italia ha avuto luogo un battesimo civile istituzionale. È successo a Massimeno, un piccolo Comune della provincia di Trento. La piccola Alice è arrivata in Municipio insieme alla mamma e al papà.
Il battesimo con rito civile non è ancora molto conosciuto nel nostro Paese. Alessandro Giacomini, consigliere comunale di Massimeno, ha spiegato che il significato va oltre la celebrazione avvenuta in Municipio: “Questa giornata è stata un’opportunità per inaugurare una nuova pratica di gentilezza rivolta ai nuovi nati. Faccio inoltre presente che tale veste ufficiale, nell’offrire il benvenuto nella comunità al nuovo nascituro è unica in Trentino. Ovviamente la soddisfazione è immensa, il tutto fa seguito alla mia presa di posizione, con risonanza mediatica nazionale, nel vietare il battesimo religioso ai neonati”.
Lo stesso Giacomini, infatti, circa un mese fa, è stato autore di un lungo articolo, pubblicato su Micromega, intitolato “Perché bisognerebbe vietare il battesimo ai minori“. Nel testo ha sottolineato la necessità di un “battesimo laico”, inteso come una presentazione del bimbo alla società.
“Una festa di benvenuto al mondo, per il proprio figlio, è un’aspirazione legittima e non è certo necessario che tale rito sia un battesimo in chiesa“, ha affermato il consigliere. “Il sindaco stesso, con una cerimonia civile, consegna alla famiglia un vademecum dei diritti del neonato, ad esempio, la carta Europea dei diritti per l’infanzia da consegnare ai genitori, essa è la pietra miliare dei diritti spettanti ai bambini, dall’infanzia alla adolescenza, diritti troppo spesso negati, come quello di far parte di una determinata chiesa senza il proprio consenso”.
Il battesimo civile è una pratica già diffusa in alcuni stati del Nord Europa. Si svolge nelle sale ufficiali comunali e rappresenta una forma di “presentazione” del neonato alla società.
“È mia intenzione, con l’associazione Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, ndr) di cui sono il responsabile per il Trentino, sensibilizzare tutte le amministrazioni comunali affinché inseriscano nello statuto di ogni comune la procedura di benvenuto nella comunità a ogni nato, consegnando ai genitori la carta per i diritti dell’infanzia”, ha detto ancora Giacomini.
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