Un ragazzo di 15 anni viene sbranato da uno squalo mentre fa surf

di Redazione


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Tragedia nelle acque australiane, dove uno squalo bianco ha attaccato e ucciso Khai Cowley, un ragazzino di 15 anni che stava facendo surf nelle acque antistanti la spiaggia di Ethel, nel Parco Nazionale di Innes, nella penisola di Yorke, nello Stato dell’Australia Meridionale.

Il recupero del corpo e la conferma della polizia

Secondo quanto riportato dalla Polizia locale, il corpo dell’adolescente è stato recuperato intorno alle 13:30 di oggi dopo che le autorità hanno ricevuto la segnalazione dell’attacco. “Purtroppo, il corpo di un adolescente è stato recuperato dalle acque”, ha comunicato la Polizia.

I dettagli dell’attacco mortale

Stando alle testimonianze, il giovane surfista si trovava a circa 30-40 metri dalla riva quando è stato aggredito dallo squalo, un esemplare di grande dimensioni. La spiaggia dove è avvenuta la tragedia è molto frequentata sia da surfisti che da bagnanti, nonostante nella zona sia risaputo che vivono degli squali.

Le parole di un residente locale

“Abbiamo sempre saputo della presenza di squali in quest’area, ma ultimamente se ne vedevano pochi”, ha commentato un residente locale. L’attacco mortale ha sconvolto l’intera comunità e la famiglia della giovane vittima, gettando nello sconforto gli appassionati di surf della zona.

Altri recenti attacchi in Australia

Purtroppo non è il primo episodio del genere che si verifica quest’estate in Australia. Lo scorso maggio un altro surfista è stato ucciso da uno squalo al largo della costa della penisola di Eyre, sempre nell’Australia Meridionale. Inoltre, a febbraio una ragazza è stata sbranata da uno squalo in un fiume nei pressi di Perth.

L’Australia al primo posto per attacchi dopo gli USA

L’Australia detiene il triste primato per il maggior numero di attacchi di squalo al mondo dopo gli Stati Uniti. Secondo gli esperti però un incremento degli avvistamenti non implica necessariamente un aumento del numero di questi predatori marini. Le autorità stanno comunque monitorando la situazione per cercare di prevenire altre possibili tragedie.

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