Come creare la tua action figure personalizzata con ChatGPT

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Copia di Copia di Progetto senza titolo - 1

La febbre delle action figure personalizzate è esplosa. Complice l’effetto virale delle immagini stile “Studio Ghibli”, ora tocca ai mini-me vintage: corpi tozzi da giocattolo anni ’70-’90, packaging da collezione, e soprattutto – sorpresa – il nostro volto sulla statuetta.

Sui social impazzano miniature umane dentro confezioni dai colori sgargianti, con scritte bold in stile fumettoso. A generarle? ChatGPT, nella sua versione potenziata GPT-4o, combinato con il generatore di immagini.

Ecco come generare la tua action figure

Cosa serve per creare la propria action figure

Prima di lanciarti nella creazione, prepara l’occorrente:

  • Una foto a figura intera (essenziale).
  • Una descrizione precisa di abbigliamento, espressione e accessori.
  • Tanta pazienza.

Se carichi una foto a busto o solo un ritratto, dovrai descrivere la parte mancante. Il sistema può riempire i buchi creativamente… e spesso in modo bizzarro. Occhio anche a non mischiare troppe immagini nei prompt successivi: rischi effetti collage o fusioni strane tra vestiti e oggetti.

Vuoi invece generare una figure di un personaggio famoso? Basta scrivere il nome. Il sistema pesca da Internet e se la cava bene. Ma anche lì: meglio controllare.

Anche noi abbiamo voluto fare un tentativo, provando a generare con ChatGPT l’action figure dell’attrice italiana Paola Cortellesi. Ecco il prompt utilizzato:

Utilizza la foto caricata per creare una action figure realistica in una confezione stile giocattolo da collezione di alta qualità.
L’action figure deve mantenere i dettagli della foto caricata, inclusi i lineamenti e l’espressione del volto e avere una qualità fotorealistica. L’abbigliamento deve essere completo pantaloni elegante femminile di colore nero, camicia bianca.
L’action figure deve essere in posizione eretta nel suo scompartimento, mentre sul lato destro inserisci in tre scompartimenti diversi il David di Donatello, la sciarpa dell Roma e una cinepresa. In alto sulla confezione piazza la scritta “Paola Cortellesi” in lettere grandi bianche maiuscole. Lo sfondo è colorato di rosso.

Un percorso ad ostacoli

Realizzare questa action figure non è stato semplicissimo. La parte più difficile? Il volto. Anche fornendo foto dettagliate, il modello tende a semplificare, perdere tratti caratteristici, incattivire l’espressione o sbagliare proporzioni. Occhiali troppo grandi, nasi fantasiosi, orecchie fuori scala. La cosa buffa è che il risultato, anche se imperfetto, diverte proprio per questo: più caricatura che ritratto. Ma non aspettatevi un clone digitale perfetto.

Nel nostro test, per arrivare a un’immagine soddisfacente, sono serviti diversi tentativi. Abbiamo corretto gli accessori laterali, chiesto di non tagliare i piedi della statuetta, sistemato proporzioni, rifinito l’abbigliamento. Un vero percorso a ostacoli, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. 

Non sarà come collezionare una vera action figure ma è un modo creativo per giocare con l’AI e un simpatico regalo per sè e per gli amici.

L’era dei selfie è superata: ora siamo tutti giocattoli da scaffale.