Angelina Jolie mostra le cicatrici della mastectomia sulla copertina di TIME France
Angelina Jolie mostra per la prima volta le cicatrici della mastectomia sulla copertina di TIME France e racconta la sua scelta per sensibilizzare sulla prevenzione del cancro al seno.
Angelina Jolie
Per la prima volta Angelina Jolie ha scelto di mostrare pubblicamente le cicatrici della doppia mastectomia a cui si è sottoposta nel 2013. L’attrice è la protagonista della copertina di TIME France, dove appare senza filtri con un maglione nero e un braccio appoggiato sul petto. Una scelta forte e consapevole pensata per lanciare un messaggio di sensibilizzazione rivolto a tutte le donne che hanno vissuto la stessa esperienza o che hanno affrontato una battaglia contro il cancro al seno.
«Condivido queste cicatrici con molte donne che amo. E mi commuovo sempre quando vedo altre donne condividere le loro», ha spiegato l’attrice. «Volevo unirmi a loro, sapendo che TIME France avrebbe condiviso informazioni sulla salute del seno, sulla prevenzione e sulla conoscenza del cancro al seno».
La star di Maleficent si era sottoposta a una doppia mastectomia preventiva nel febbraio 2013 dopo aver scoperto di essere portatrice della mutazione del gene BRCA1, una condizione che comporta un rischio molto elevato di sviluppare un tumore al seno. Una decisione maturata anche alla luce della sua storia familiare: la madre, l’attrice Marcheline Bertrand, è morta nel 2007 a 56 anni proprio a causa di un cancro.
Nel maggio 2013 Jolie aveva raccontato pubblicamente la propria scelta in un editoriale pubblicato sul New York Times dal titolo My Medical Choice. «Volevo scrivere questo per dire ad altre donne che la decisione di sottoporsi a una mastectomia non è stata facile», scriveva allora. «Ma è una decisione di cui sono molto felice». E aggiungeva: «Le mie probabilità di sviluppare un tumore al seno sono scese dall’87% a meno del 5%. Posso dire ai miei figli che non devono temere di perdermi a causa di un cancro al seno».
Nel marzo 2015 l’attrice aveva deciso di sottoporsi anche alla rimozione preventiva di ovaie e tube di Falloppio, per ridurre ulteriormente il rischio di tumore ovarico.
Nella nuova intervista a TIME France, Jolie torna su questi temi sottolineando l’importanza di rendere l’informazione e la prevenzione accessibili a tutte. «Ogni donna dovrebbe sempre poter determinare il proprio percorso di cura e avere le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli: i test genetici e gli screening dovrebbero essere accessibili e sostenibili per le donne con chiari fattori di rischio o una storia familiare significativa». E precisa: «Quando ho condiviso la mia esperienza nel 2013, l’ho fatto per incoraggiare scelte informate. Le decisioni sanitarie devono essere personali, e le donne devono avere le informazioni e il supporto necessari per prenderle. L’accesso agli screening e alle cure non dovrebbe dipendere dalle risorse economiche o dal luogo in cui si vive».
Il tema della malattia attraversa anche il suo lavoro più recente. Jolie è protagonista di Couture, il nuovo film diretto da Alice Winocour, in uscita in Francia nel febbraio 2026, in cui interpreta una regista americana a cui viene diagnosticato un tumore al seno. Un progetto che l’attrice definisce «una storia molto personale». Della regista dice di aver sempre ammirato il lavoro e l’approccio «unico» alla rappresentazione della malattia. «Troppo spesso i film sulle difficoltà delle donne, soprattutto sul cancro, parlano di finali e di tristezza, raramente di vita».
Un pensiero che rimanda ancora una volta alla figura della madre. «Mia madre è stata malata per anni. Una sera, mentre le facevano domande sulla chemioterapia, si è molto commossa e mi ha detto che avrebbe preferito parlare d’altro; sentiva che la malattia stava diventando tutta la sua identità». È anche per questo, spiega Jolie, che Couture l’ha colpita così profondamente: «Amo questo film perché racconta una storia che va ben oltre il percorso di una persona malata: mostra la vita. È stata questa prospettiva luminosa a toccarmi e a farmi desiderare questo ruolo».

