Dieta personalizzata, da oggi ci pensa ChatGPT | Il nuovo trend a costo zero fa impazzire tutti e manda in pensione i nutrizionisti

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Dieta ChatGPT_Donnaclick

Donna conversa con ChatGPT_(Depositphotos.com)_Donnaclick

In migliaia cercano la dieta perfetta online, ma l’Intelligenza Artificiale è davvero la soluzione?

Una nuova tendenza sta spopolando nel mondo del benessere e ha un nome preciso: ChatGPT. Sempre più utenti, soprattutto giovani, si rivolgono all’Intelligenza Artificiale per ricevere consigli alimentari su misura, evitando così il consulto con nutrizionisti e dietisti. Questa scelta, seppur comoda e a costo zero, apre, però, la strada a interrogativi importanti.

L’esplosione delle “diete fai-da-te” digitali arriva in un contesto preoccupante: secondo l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, le diagnosi di disturbi della nutrizione sono aumentate del 64% in cinque anni. Il Ministero della Salute stima che almeno 3,5 milioni di italiani soffrano di problematiche legate al rapporto con il cibo. Un’emergenza sanitaria e sociale che rende centrale il tema dell’alimentazione consapevole.

Chi cerca la dieta perfetta? Le statistiche parlano chiaro: le donne sono le più coinvolte (circa il 90%), ma la fascia giovanile maschile è in rapida crescita, soprattutto per disturbi come la vigoressia. I social alimentano ideali estetici irrealistici, mentre cresce la vergogna di affrontare un percorso con un professionista. Risultato? Ci si rifugia nella rete.

Ed è qui che entra in gioco l’Intelligenza Artificiale. Chatbot, app e assistenti virtuali promettono piani alimentari personalizzati, costruiti su dati come peso, altezza, età e stile di vita. In pochi click si ottengono suggerimenti su cosa mangiare, quando farlo, e in che quantità. Alcuni strumenti arrivano a elaborare esami del sangue e intolleranze per creare diete “su misura”.

L’AI al posto del nutrizionista?

Sempre più persone preferiscono ChatGPT a un consulto medico. Il motivo? Oltre al costo, c’è la sensazione di essere giudicati quando si raccontano debolezze legate al cibo o al proprio corpo. L’AI, invece, è veloce, gratuita e non fa domande scomode. Ma questa comodità può diventare un rischio concreto per la salute.

Il problema è l’apparente precisione. ChatGPT può elaborare piani alimentari dettagliati, bilanciando macronutrienti, porzioni e frequenze dei pasti, ma resta pur sempre un chatbot: non può visitare, non conosce davvero la storia clinica e può fornire indicazioni sbagliate, persino pericolose.

Dieta ChatGPT_Donnaclick
Paziente ricoverato in ospedale_Donnaclick (Depositphotos.com)

Dieta fai-da-te con ChatGPT, ma finisce in ospedale

Un uomo di 60 anni ha rischiato grosso seguendo le indicazioni di ChatGPT. Annals of Internal Medicine ha raccontato il caso di un uomo che, preoccupato per gli effetti del sale, ha chiesto all’AI un’alternativa e ha cominciato ad assumere bromuro di sodio per tre mesi. Risultato? È finito al pronto soccorso con sintomi da intossicazione (bromismo), come affaticamento e allucinazioni. L’episodio ha sollevato allarme tra gli esperti. Anche OpenAI è intervenuta, spiegando di aver aggiornato ChatGPT-5 per migliorare le risposte in ambito salute. Ha, però, ribadito che il chatbot non è stato creato per sostituire i professionisti e invita gli utenti a rivolgersi sempre a medici qualificati per diagnosi e trattamenti.

L’AI può aiutare, ma non può sostituire il nutrizionista. L’esperienza, l’empatia e la conoscenza clinica restano fondamentali e ChatGPT stesso, interpellato, riconosce i suoi limiti: “Non sono un medico, i miei consigli non sostituiscono un parere professionale”. Per la salute, l’ultima parola spetta sempre all’esperto, in carne e ossa.