Zuppe e vellutate MORTALI sugli scaffali, il dettaglio sull’etichetta a cui nessuno fa caso | L’ultim’ora dal Ministero della Salute
Vellutata di zucca_(Depositphotos.com)_Donnaclick
Sembrano innocue, ma le zuppe pronte nascondono un rischio che pochi conoscono: ecco cosa sapere.
Sono rapide, comode e sembrano perfette per chi vuole mangiare sano anche con poco tempo a disposizione. Le zuppe pronte e le vellutate refrigerate riempiono scaffali e frigoriferi, specialmente in autunno e inverno, ma dietro quella confezione colorata e rassicurante si nasconde un rischio poco conosciuto.
Il problema non sta negli ingredienti, né nei processi industriali. Il vero punto critico è una frase stampata sull’etichetta che quasi nessuno legge davvero. E proprio quella svista può trasformare un piatto salutare in un potenziale pericolo per la salute.
Nel mirino sono finite le zuppe fresche vendute nei banchi frigo dei supermercati: quelle a base di verdure, legumi e cereali, spesso vendute come “senza conservanti” o “naturali”. Naturale, però, non significa sempre sicuro, soprattutto se la catena del freddo viene interrotta.
“Riscaldare prima del consumo” a molti sembra sufficiente, ma non lo è. E proprio questa leggerezza, questa svista apparentemente innocua, può trasformare un pasto salutare in un rischio concreto per la salute.
Il rischio nascosto nel frigorifero di casa
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, queste preparazioni possono diventare terreno fertile per il Clostridium botulinum, un batterio che produce una tossina letale. Basta una piccola quantità per causare sintomi gravissimi, fino alla paralisi respiratoria. Il botulino non si vede, non si sente e non ha sapore. Ecco perché è così pericoloso. Le zuppe refrigerate devono restare a una temperatura inferiore ai 6°C, ma molti frigoriferi domestici non garantiscono questo standard. Le stime parlano chiaro: la media è tra gli 8,5 e i 9,5°C.
A peggiorare la situazione c’è anche il tempo che passa tra l’acquisto e la conservazione in casa. Il tragitto dal supermercato, magari fatto in macchina senza borsa termica, è un altro anello debole. È lì che il rischio microbiologico può iniziare a crescere senza che ce ne accorgiamo.

Le nuove direttive del Ministero della Salute
Il 12 agosto 2025 il Ministero della Salute ha aggiornato le indicazioni per il consumo di questi prodotti. Ora è ufficiale: le zuppe vanno fatte bollire per almeno 3 minuti, le vellutate per almeno 1 minuto, non semplicemente riscaldate. Una misura nata dopo il caso di una donna deceduta nel 2024 per aver consumato una zuppa contaminata.
La precedente dicitura “Riscaldare prima del consumo” è stata quindi giudicata insufficiente. Già lo scorso anno era stata introdotta la raccomandazione di bollire per 5 minuti. Oggi, le nuove linee guida abbassano i tempi ma ribadiscono un concetto chiave: senza ebollizione, il rischio rimane.
