Trapianto di barba fatale: giovane si suicida dopo intervento fallito in Turchia
Un giovane uomo si toglie la vita dopo un trapianto di barba fallito in Turchia. Il padre denuncia i rischi del turismo medico
Trapianto di barba
A 24 anni, Mathieu sognava una barba più folta. Decide di fare il grande passo e si rivolge a una clinica in Turchia per sottoporsi a un trapianto di barba a basso costo. L’esperienza, però, si trasforma in un incubo. Pochi mesi dopo l’intervento, il giovane si toglie la vita. Il padre, distrutto, racconta la sua storia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli del turismo medico.
L’incubo di Mathieu
Jacques Vigier Latour, il padre di Mathieu, 24 anni, ha raccontato a Envoyé Spécial l’impatto devastante del trapianto di barba fallito del figlio. L’intervento lo ha condotto al suicidio. Il giovane uomo soffre sin dall’operazione. In seguito a questa sofferenza, il giovane cerca informazioni sul chirurgo che ha realizzato l’intervento e scopre che il chirurgo non è un vero chirurgo.
Tutto ha inizio con un complesso. Mathieu decide di sottoporsi a un trapianto di barba e sceglie di andare in Turchia per realizzare l’operazione di chirurgia estetica a basso costo. La clinica propone un prezzo di 1.300 euro, volo, hotel e operazione inclusi. Un’offerta allettante, se si considera che un trapianto di barba in Francia costa tra i 4.000 e i 10.000 euro.
“Mathieu ha scelto questa clinica su consiglio di una conoscenza e, inoltre, la clinica sembrava avere tutte le garanzie: c’erano molte recensioni”, racconta Jacques Vigier Latour, il padre di Mathieu. “All’uscita dalla chirurgia, dal massacro, direi quasi, Mathieu ha avuto dolori e bruciori 24 ore su 24. Nulla lo calmava, né sul viso né sul cranio. Era un bruciore, dolori permanenti”. Inizia così il calvario di Mathieu.
False cliniche e finti chirurghi estetici
La lotta di Mathieu non si ferma qui. Il giovane uomo cerca di contattare la clinica in Turchia, senza successo. Il padre afferma che Mathieu non è mai riuscito a parlare con il chirurgo che si è occupato della sua operazione. Alla fine, scopre che il suo chirurgo è in realtà un agente immobiliare. “È una falsa clinica, con falsi professionisti che attirano stranieri per operarli a basso costo”, afferma Jacques, distrutto.
Mathieu si rivolge quindi a un chirurgo specializzato nella riparazione di trapianti falliti a Bruxelles, in Belgio. “Ho ricevuto Mathieu una prima volta. Ho effettuato un primo intervento e il papà mi diceva che avevo risolto il 95% del lavoro. Restava ancora una piccola parte da fare durante un secondo intervento e, purtroppo, non c’è stato”, confida il dottor Jean Devroye, commosso fino alle lacrime. Prima di aggiungere: “Non si deve morire a 24 anni per un trapianto di barba“. Il giovane, descritto come “ossessionato dal suo aspetto”, decide di togliersi la vita pochi mesi dopo.

Approfondimenti sul turismo medico
Il caso di Mathieu non è isolato. Il turismo medico è un fenomeno in crescita, con sempre più persone che scelgono di recarsi all’estero per sottoporsi a interventi di chirurgia estetica a costi inferiori. Tuttavia, questa pratica comporta dei rischi. Le cliniche low cost non sempre rispettano gli standard di sicurezza e i medici non sono sempre qualificati. È fondamentale informarsi attentamente prima di prendere una decisione.
Consigli per chi sceglie il turismo medico:
- Verificare la reputazione della clinica e le qualifiche dei medici.
- Chiedere un preventivo dettagliato che includa tutte le spese.
- Informarsi sui rischi dell’intervento e sulle possibili complicazioni.
- Assicurarsi di avere un’assistenza post-operatoria adeguata.
