“Svegliati amore mio”: oggi in prima serata con Sabrina Ferilli
«L’idea è nata dall’incontro in treno con una donna che aveva lasciato la figlia leucemica al Bambino Gesù e stava tornando dagli altri figli, in Calabria».
Oggi su Canale 5 in prima serata in onda la tragedia di una mamma di una bambina che si ammala di leucemia, e insieme una storia di impegno civile, la lotta contro i danni dell’inquinamento ambientale: i due piani si intrecciano nella fiction “Svegliati amore mio”, con Sabrina Ferilli che torna nei panni di una madre coraggio dopo l’intensa interpretazione nella serie “L’amore strappato”, ancora una volta diretta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi e in un racconto ispirata a un fatto di cronaca. Prodotta da Fabula Pictures.
Siamo al Sud, in un luogo imprecisato. Ferilli è Nanà Santoro, mamma di Sara, 12 anni (Caterina Sbaraglia), e moglie di Sergio (Ettore Bassi), che lavora da vent’anni come colatore nell’acciaieria Ghisal. Un giorno si scopre che Sara si è ammalata di leucemia: dopo un momento di buio e dolore, Nanà inizia la sua battaglia contro il “mostro d’acciaio”, l’industria dalla quale potrebbe provenire il veleno che ha invaso il corpo di sua figlia.
«Abbiamo ambientato questa storia nel 2002, quando ancora non c’era contezza piena della pericolosità dell’inquinamento legato alla siderurgia. Si pensa subito all’Ilva, certo, ma sono 42 i luoghi in Italia che ospitano industrie di questo tipo», spiega Simona Izzo, che è anche autrice del soggetto con Ricky Tognazzi e Matteo Bondioli e della sceneggiatura con lo stesso Bondioli, Roberta Colombo e Fabrizio Bettelli.
«L’idea è nata dall’incontro in treno con una donna che aveva lasciato la figlia leucemica al Bambino Gesù e stava tornando dagli altri figli, in Calabria. Ho capito che era una storia necessaria, anche perché in Italia non sono mai stati girati film dedicati ai danni del disastro ambientale. E Sabrina si è rivelata un’interprete perfetta, confermando la sua sensibilità e la sua attenzione per il sociale, dopo essere diventata un simbolo della battaglia contro gli affidi illeciti grazie alla fiction L’amore strappato. Anche questa è una storia così forte, sarebbe stata degna della Rai. Ringrazio Mediaset per averla affrontata, con coraggio: è un messaggio forte indirizzato anche a chi governa questo Paese». Riportato così da Repubblica.
L’impatto della storia è reso ancora più forte dalla pandemia: «Anche in questi giorni – dice Izzo – tanti sono costretti a scegliere tra la tutela della salute e quella del lavoro». Il finale «è positivo, perché le storie devono lasciare la speranza che il mondo possa cambiare», conclude Izzo.
Nel cast anche Iaia Forte, Massimo Popolizio (l’insensibile direttore della Ghisal), Francesco Arca (Mimmo, l’amico di famiglia).
