Myanmar regno del terrore: un’infermiera perde la vita

di Alice Marchese


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In Birmania si piange per le vittime che hanno perso la vita sabato 27 marzo, Sono state uccise 114 persone tra cui diversi bambini. Le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sulla folla riunita per il funerale di una delle vittime barbaramente uccise sabato, il giorno più sanguinoso dall’inizio delle proteste contro il colpo di Stato militare del 1° febbraio.

Un’immagine emblematica è stata pubblicata ad inizio mese tramite il tweet del cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon in Myanmar, presidente dei vescovi del Paese. Questa foto ritrae una suora in ginocchio davanti alla violenza della polizia in Myanmar.
Si chiama Suor Ann Nu Thawng ed è una delle missionarie di San Francesco Saverio di Myitkyina, dello Stato del Kachin.

Mentre amici e familiari si sono riuniti per dare l’estremo saluto a Thae Maung Maung uno studente di appena vent’anni nella città di Bago, l’esercito è arrivato all’improvviso e ha iniziato a sparare mentre le persone stavano cantando la canzone della rivoluzione.

Gli uomini del Tatmadaw, l’esercito birmano, hanno anche ucciso Thinzar Hein, un’infermiera ventunenne a Monywa, nella regione di Sagaing. La ragazza, diventata simbolo della tragedia birmana, è stata centrata alla testa mentre stava portando soccorso ai feriti.

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, si è detto “atterrito” e ha parlato di “regno del terrore” in Myanmar. Decine di capi di stati maggiori e ministeri della Difesa nel mondo hanno diffuso una nota congiunta per denunciare la condotta dei militari.

Secondo la rappresentanza dell’Unione europea in Myanmar, la Giornata delle forze armate di ieri resterà nella memoria come “un giorno di terrore e di vergogna”. Profondo choc è stato espresso anche dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

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