Luca Ward: “Mia figlia Luna è malata”, il dramma dell’attore

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Luca Ward

Luca Ward racconta senza filtri e con il cuore in mano della malattia della figlia Luna. Lo fa attraverso un’intervista al settimanale F. “Mia figlia ha la sindrome di Marfan, una malattia genetica rara che, nel suo caso, incide soprattutto sull’apparato scheletrico. Lo sappiamo da nove anni e, d’accordo con lei, che ha 11 anni e con Giada (la sua seconda moglie), ho deciso di parlarne adesso perché la pandemia ci ha fatto capire che l’accelerazione sulla ricerca è possibile: i vaccini Covid li abbiamo avuti in pochissimo tempo grazie a fortissimi investimenti economici”.

Luca Ward e il dramma della figlia Luna

“Noi ci siamo trovati in guai seri perché Luna viene curata a Lione. A marzo 2020, doveva fare un corsetto nuovo e non ci è stato permesso di andare in Francia. Ora, la curvatura della sua schiena è al 68 per cento ed era invece al 32. Lo stop nelle cure ha provocato un aggravamento importantissimo. Ne parlo per far capire quanto la ricerca sia importante”. Con queste parole prosegue l’intervista al settimanale.

Luca Ward: “Al mio segnale scatenate l’inferno”

La sua carriera di doppiatore ha avuto inizio dagli incarichi più importanti, ma quando è stato riconosciuto il suo talento, tutto si è capovolto. Lui però non si è mai arreso e, piano piano, ha fatto la gavetta. Inizialmente poche battute, poi si è messo a studiare fino a quando ha raccolto i primi frutti.  Nel 1984, con il primo doppiaggio di un attore protagonista in A trenta secondi dalla fine, diretto da Andrej Končalovskij e poi Samuel L. Jackson in Pulp fiction e il grande successo di Massimo Decimo Meridio in Il Gladiatore “Al mio segnale scatenate l’inferno”. A proposito di questa battuta ormai cult, intervistato da Serena Bortone nel salotto di Oggi è un altro giorno durante la puntata di oggi 30 marzo, ha detto: “Mi fermano in continuazione per dire questa frase, ovunque: in macchina, in autogrill, per strada. A me fa piacere, la ripeto volentieri”.

Luca Ward: “Non fatico a fare questo tipo di ruoli”

Si chiede perché la scelta di alcuni ruoli. “Forse perché ho l’aria da duro. Non fatico a fare questo tipo di ruoli, la fisicità mi aiuta”. Infine ha ricordato i genitori, la loro storia d’amore travagliata e soprattutto l’eredità artistica che gli hanno consegnato : “Mia madre era un’attrice veramente dotata, aveva la recitazione nel sangue ma non ha potuto esprimerla perché rimase incinta di me. Erano altri tempi.” Sul padre invece ha detto: “Recitava in 5 lingue, era molto bravo ma la sua carriera è stata tagliata a metà perché venne messo in galera per accuse false. Per me mio padre è stato il gladiatore“.

Luca Ward su Rai 1

Dal 21 aprile Luca Ward sarà su Rai 1, voce narrante di “Ulisse” di Alberto Angela che si apre con una puntata sulla Roma Imperiale. “Full Monty”, il musical che interpretava al Sistina di Roma, è stato invece interrotto sul più bello dall’emergenza sanitaria: “Per la prima volta nella storia una legge ha fermato il nostro lavoro e sono tanti quelli che hanno già finito i loro risparmi”.

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