Britney Spears in tribunale contro la tutela del padre Jamie Spears

di Alice Marchese


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Britney Spears dopo 13 anni dice no alla conservatorship del padre. Per la prima volta ha testimoniato in aula per la richiesta avanzata dai suoi legali di rimuovere il padre Jamie Spears dal ruolo di tutore legale del suo patrimonio.

Britney Spears ha testimoniato in aula

Nell’udienza in formato virtuale su Zoom nella Stanley Mosk Courthouse di Los Angeles ha detto di averne abbastanza della tutela legale che assoggetta ogni sua azione alla tutela del padre Jamie e vuol far causa alla sua famiglia.

Lo ha detto la stessa pop star alla giudice della Superior Court  di Los Angeles Brenda Penny. Britney ha detto che non vuole altre perizie psichiatriche. Vuole d’ora in poi essere libera.

Le dichiarazioni della cantante

“Voglio sposarmi e avere un bambino. Volevo farmi togliere la spirale e avere un bambino, ma i miei tutori non me lo fanno fare perché non vogliono che abbia un bambino”. Riporta l’ANSA. Ha detto Britney, che ha quasi 40 anni. La giudice ha ringraziato la Spears, lodando il suo coraggio per aver voluto parlare di persona davanti alla corte. E’ stata una testimonianza straziante che ha visto un dolore lancinante della popstar più conosciuta di tutti i tempi.

A pubblicare documenti legali è stato il New York Times. Da lì emerge l’insofferenza per il rigido sistema di controllo esercitato dal padre Jamie su ogni aspetto della sua vita: dagli uomini con cui si è accompagnata al colore degli armadietti della sua cucina.

Ha detto di non essere affetta da demenza, affermando che è stata lei stessa a insegnare ai ballerini le coreografie per i suoi spettacoli. Ha anche spiegato quali sono i farmaci che le sono stati dati negli ultimi otto anni, tra cui il litio, che ha definito «forte». Si è paragonata a una vittima di un giro di traffico sessuale descrivendo un’esistenza in cui è costretta a lavorare ogni giorno. «Chi mi ha fatto questo non può cavarsela con poco».

Una paghetta un po’ troppo vincolante

Mentre Britney guadagnava milioni di dollari con i concerti a Las Vegas Jamie le autorizzava una “paghetta” da duemila dollari a settimana chiedendo di verificare ogni minima spesa, ha appreso il New York Times.

Britney non ha mai chiesto formalmente finora di revocare la “custodianship” esercitata dal padre come reclamano i suoi fan in tutto il mondo riuniti nel movimento #FreeBritney, ma già nel 2014, riporta il Times, aveva espresso il suo malessere per l’istituto legale usato di solito per anziani e persone non più in grado di intendere di volere e i cui lati oscuri sono stati esplorati nel film candidato agli ultimi Oscar “I Care a Lot”.

Cos’è la conservatorship

“Ci ha spiegato che la conservatorship è diventata uno strumento oppressivo contro di lei. Il sistema ha troppo controllo”. Aveva riferito un investigatore della corte in un rapporto del 2016 quando la Spears lo aveva informato di voler essere liberata dal controllo paterno il piu’ presto possibile.

“Non ne può più  di essere sfruttata. Dice che è lei che lavora e guadagna i suoi soldi ma deve pagare per tutti quelli che la circondano”. La richiesta di apparire in corte senza filtri, sia pure in formato virtuale, risale allo scorso aprile.

Britney ha parlato in tribunale solo una volta, nel maggio 2019, ma la deposizione allora fu a porte chiuse e non emersero particolari. Quello stesso anno la Spears aveva fatto informato la corte di essersi sentita costretta a ricoverarsi in un centro per la salute mentale e a salire contro la sua volontà sul palcoscenico quando aveva la febbre a 40.

Voleva ritirarsi, ma non era nelle condizioni legali di poter prendere da sola una decisione. Jamie è stato un padre assente per una parte della vita della figlia. Rientrato in scena nel 2008. Il tutto è avvenuto dopo che Britney Spears era stata due volte ricoverata in ambulanza in ospedale dopo un grave e pubblico crollo nervoso. Ricordiamo le sue foto con la testa rasata che avevano fatto il giro del mondo.

Ma già nel 2014 la Spears aveva citato, attraverso il suo avvocato nominato dalla corte Samuel Ingham, una “lista della spesa” di di ragioni tra cui quella che il padre beveva troppo. L’anno scorso poi Ingham aveva riferito che Britney “aveva paura” di Jamie e che non voleva più salire su un palcoscenico fino a che la disputa sulla tutela non fosse stata superata.

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