Stai lontana da questi 7 falsi miti sull’abbronzatura

di Claudia Scorza


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E’ tempo di abbronzatura ma intorno alla tintarella ruotano almeno 7 fake news che rischiano di rovinarti le tue esposizioni al sole, magari causando anche macchie della pelle,  scottature, bruciature e eritemi.

Quindi prima che inizi a chiederti come sia possibile che ti sia scottata anche se al mare c’erano solo nuvole ti sveliamo  7 falsi miti sull’abbronzatura ma prima scopri perché ci abbronziamo.

Perché ci abbronziamo (chi più chi meno)

La pelle quando stimolata dai raggi solari produce melanina, un pigmento rilasciato dalle cellule del derma che ha una funzione protettiva. In pratica l’abbronzatura è la difesa che la pelle mette in atto per proteggersi dai raggi UVA e UVB

Quando abbronza il sole: gli orari in cui l’insolazione è massima in Italia è dalle 11 alle 15 nel mese di luglio; ciò significa che proprio in queste ore è preferibile evitare l’esposizione diretta al sole e scegliere di beneficiare della luce solare proprio sotto l’ombrellone o ripararsi la testa con un capello, gli occhi con occhiali da sole con filtro e la pelle indossando una maglietta bianca in cotone e proteggendo le parti esposte con una crema solare con un indice elevato come SPF 50.

Scegli l’SPF giusto per il tuo fototipo: l’SPF (Sun Protection Factor) o Fattore di protezione solare indica la potenza del filtro solare (chimico o fisico) che è presente nella crema solare e che mette tra la tua pelle e il sole una barriera protettiva. Più è elevato e più protegge la pelle. Il fototipo invece rappresenta quanto è sensibile la tua pelle al sole: più hai la pelle chiara e probabilmente meno melatonina riuscirai a produrre. Quindi scegli creme solari dall’SPF molto elevato o anche totale soprattutto sulle zone più delicate come naso, zigomi, orecchie, spalle, scollatura, schiena, caviglie per evitare scottature, bruciature e eritemi.

 

1.  Sotto l’ombrellone non ci si abbronza

E’ la classica frase da dimenticare. I raggi solari passano attraverso il tessuto, soprattutto se si tratta di ombrelloni con coperture sottili. Quindi continua a usare la tua crema solare sia sotto l’ombrellone all’ombra sia quando ci sono le nuvole,perché anche senza senza sole ci si abbronza: i raggi UVB e UVA sollecitano comunque la melatonina.

2. Se metto la crema solare non mi abbronzo

C’è un altro mito da sfatare sulla crema solare: se la metto non mi abbronzo. Non è affatto vero perché, in realtà, funziona al contrario. Oltre che a proteggere, la crema solare serve a favorire un’abbronzatura graduale e uniforme e senza rischio di scottatura, poiché formulata per filtrare e respingere la parte dannosa dei raggi. Servirà solo più pazienza e più costanza, ma il colorito sarà bellissimo e più duraturo.

3. La crema doposole è inutile

Altra frase comune completamente errata. Le creme doposole, infatti, sono fondamentali per rendere omogenea l’abbronzatura e per mantenere la pelle sempre idratata e meno soggetta a bruciature o secchezza. Per evitare la sensazione di unto che alcuni prodotti possono dare, scegli doposole dalla texture leggera, optando magari per uno in spray.

4. Sono già abbronzata e la protezione solare non serve

La crema solare protettiva va messa sempre, anche quando si è già abbronzati. Questa è una regola importante da seguire perché la pelle ha bisogno di protezione ogni volta che ci si espone al sole. Puoi scegliere creme, latte o spray con un SPF minore come 30 o 20 ma sempre con attenzione e in modo graduale.

5. La crema solare si mette solo la prima volta che ti esponi al sole

Purtroppo non basta una sola applicazione di crema solare se si tratta di un’esposizione al sole prolungata per diverse ore.  È infatti importante mettere la crema protettiva più volte al giorno, anche se si tratta di prodotti waterproof.

6. Il sole fa male

Dipende da come ti esponi al sole. Indubbiamente se resti esposta ai raggi ultravioletti nelle ore centrali della giornata per 4 ore di fila, sì fa male. Ma se prendi il sole poco per volta proteggendo la pelle allora fa benissimo perché attivi anche la vitamina D e le endorfine. È solo importante esporsi al sole in modo corretto e intelligente, con le dovute precauzioni.

7.  Solo i raggi Uvb sono dannosi

Sappiamo che ci sono due tipi di raggi solari: gli Uva e gli Uvb. Questi ultimi hanno delle lunghezze d’onda più corte e quindi hanno maggiore energia e sono più dannosi per la pelle. Però anche gli Uva sono nemici della pelle poiché possono causare melanomi della pelle ed altri tipi di tumore.

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