Roberto Benigni racconta San Pietro: perché il suo monologo su Rai 1 ha emozionato l’Italia

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Roberto Benigni_Donnaclick

Roberto Benigni_Donnaclick (RAI News)

Un viaggio spirituale tra emozione, storia e fede nei Giardini Vaticani con la voce di un grande artista italiano.

In un’Italia spesso divisa da cronaca, polemiche e disillusione, la televisione pubblica ha scelto di puntare per una sera sulla spiritualità, l’arte e la cultura. E lo ha fatto con uno dei suoi volti più amati: Roberto Benigni.

Il suo nuovo monologo, “Pietro – Un uomo nel vento”, andato in onda in prima serata su Rai 1, ha incollato allo schermo quasi 4 milioni di telespettatori, raggiungendo uno share del 24,4%.

Due ore senza interruzioni, in un luogo carico di storia e simbolismo: i Giardini Vaticani, dove Benigni ha raccontato la figura di San Pietro, l’apostolo fragile e tenace, colui che Gesù ha scelto come fondamento della Chiesa. Un viaggio intimo e teatrale, in bilico tra poesia e storia, che ha saputo unire il grande pubblico in un’esperienza emotiva rara.

Il monologo si è svolto sopra un palco allestito proprio sopra la necropoli vaticana, dove, come ha ricordato lo stesso Benigni, sono custodite le reliquie dell’apostolo. “Il migliore amico di Gesù è materialmente qui sotto”, ha detto con voce commossa, avvicinando lo spettatore a una dimensione profondamente umana del sacro.

Un racconto laico che parla a tutti

A emozionare non è stato solo il tema, ma il modo in cui Benigni ha saputo raccontarlo: con linguaggio accessibile, passione e delicatezza. Ha seguito il filo dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli, restituendo la figura di Pietro in tutta la sua complessità: pescatore, amico, traditore, leader e martire.

“La Rai ha saputo imporre con la sua funzione culturale un’importante pagina di Servizio Pubblico – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Rai, Giampaolo Rossi – Il racconto di Pietro fatto da Roberto Benigni è stato un grande viaggio spirituale, percorso laicamente, nella figura cardine della Chiesa. Un racconto ispirato e di grande spessore che, con una divulgazione sapiente e familiare, in prima serata su Rai Uno, ci ha fatto incontrare l’uomo e il Santo”. Benigni ha colpito anche con l’ironia, come quando ha immaginato Gesù adolescente che scrive un tema a scuola intitolato “Descrivi il tuo migliore amico”. “Sarebbe stato Pietro”, ha sorriso l’attore.

Roberto Benigni RAI_Donnaclick
Roberto Benigni RAI_Donnaclick

San Pietro, un uomo tra errori, fede e riscatto

La narrazione si è snodata tra momenti celebri del Vangelo e riflessioni personali. Benigni ha raccontato la guarigione della suocera di Pietro, l’incontro con Gesù, e poi la caduta, il tradimento, la paura. “Uno non capisce come fa uno come lui a diventare il primo Papa. Io avrei rinunciato, sarei tornato a casa dalla suocera!”, ha detto con ironia. Eppure, Pietro non si arrende mai. Anche quando sbaglia, non si stacca da Gesù. Questo legame indissolubile è il cuore del monologo. “Ha un carattere tenace, non molla mai anche quando non capisce”, ha spiegato Benigni. La scena della lavanda dei piedi è uno dei momenti più forti: “È come se oggi vedessimo Macron o Merz lavare i piedi a coloro che sono in fila alla Caritas o Trump, in diretta dallo Studio Ovale, che lava i piedi ai suoi collaboratori”. Il paragone sorprende, ma aiuta a comprendere l’impatto rivoluzionario del gesto.

Il monologo è stato trasmesso dopo una première privata per Papa Leone XIV e un’anteprima riservata alla stampa. La scelta del luogo – i Giardini Vaticani, “dove i Papi raccolgono i fiori” – ha reso lo spettacolo ancora più suggestivo. “Qui ci sono le ossa di Pietro – ha raccontato Benigni – avrei voluto portarvele per farvele vedere, mi hanno detto ‘non esagerare’”.

È la conclusione però a lasciare il segno più profondo.“Simone, figlio di Pietro, mi ami? Sì, Signore, ti amo”, è il culmine emotivo del racconto. Un uomo che cade, si rialza e si affida. Un percorso di redenzione che tocca anche chi non è credente. “Amatevi, era questo il mistero”, dice Benigni nell’ultima scena, prima di ricordare la crocifissione di Pietro a testa in giù. “Un pensiero che è una domanda, e una risposta”, conclude. E il pubblico, in piedi, applaude. Una standing ovation meritatissima per un’opera che ha saputo parlare al cuore di tutti.