Rovos Rail, un viaggio in treno nel cuore dell’Africa

E’ una spedizione un po’ speciale, quella del Rovos Rail, il treno africano. Intanto perché parte da un luogo che è diventato mito, le Cascate Vittoria, tra Zimbabwe e Zambia. E poi perché è un treno voluto fortemente da un sognatore, Rohan Vos, tanto appassionato di treni d’epoca da averne comprato uno con i soldi ricavati dalla vendita di due auto. Il suo primo treno aveva i vagoni con i nomi dei quattro figli e al suo primo viaggio aveva solo quattro passeggeri.

Oggi il Rovos Rail attraversa l’Africa con varie tratte, ma sempre conservando le sue caratteristiche: poche carrozze, cabine lussuose, pranzi e cene di tre portate accompagnate ciascuna da vini eccellenti e serviti da camerieri in guanti bianchi. E’ un po’ un viaggio di fine secolo, nel quale si chiacchiera con i compagni di avventura e si guarda il mutevole paesaggio – la savana e gli animali – dalla carrozza panoramica aperta.

Cascate Vittoria, allora. Perfetto punto di partenza, spettacolo incredibile dove lo Zambesi, largo due chilometri in questo punto, si butta in un precipizio di 1,6 chilometri con tutta la sua potenza, creando vapori e spruzzi che si vedono a miglia di distanza.

E’ da qui, da Victoria Falls, il piccolo paese che prende il nome dalle cascate; che si sale a bordo del treno che parte subito attraversando il Hwange National Park ed entra nel Botswana. Il viaggio fino a Pretoria, in Sudafrica, nella stazione costruita apposta per questo treno, dura tre giorni, scanditi da una pacifica vita di bordo – cocktails, chiacchiere, cene a lume di candela e con abito da sera – e quell’incredibile paesaggio che si vede dal finestrino. ù

Ogni cabina ha un membro dello staff pronto a prendersi cura di ogni richiesta, ed è attrezzata come una camera d’hotel. Dentro, all’interno del treno, il mondo come lo conosciamo. Fuori l’Africa degli animali, delle rarissime stazioni fatte da una pensilina di lamiera, dove i bambini accorrono all’arrivo dei pochi treni per chiedere caramelle ai turisti, l’Africa delle fattorie di animali, della savana sconfinata.

Il treno prevede una sola sosta, nel Botswana, per visitare una fattoria dove si alleva un particolare tipo di bue dalle enormi corna ricurve. E arriva a Pretoria, nella piccola stazione vittoriana che Rohan Vos ha fatto costruire apposta per l’arrivo dei suoi treni.

 

Daniela de Rosa, giornalista professionista, vive a Londra. Ha lavorato per Il Giornale di Montanelli, D la Repubblica delle Donne, Anna, Elle, Donna Moderna, Il Diario, Dove, Carnet, Airone, Belleuropa. Ha scritto e condotto trasmissioni radiofoniche su Rai RadioDue. Nel 2000 ha ideato e tuttora dirige www.permesola.com. Ha pubblicato Venezia Women-friendly, la prima di una serie di guide di viaggio pensate per un pubblico femminile.

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