PATENTE B AI MINORENNI, la nuova riforma dell’Unione Europea terrorizza i genitori | Dal triciclo all’auto senza passare dal via
Minorenne alla guida di un auto_Donnaclick (Depositphotos.com)
Le nuove regole europee sulla patente potrebbero cambiare radicalmente l’educazione stradale dei giovani, ma non tutti sono d’accordo.
Negli ultimi mesi l’Unione Europea ha messo mano alla regolamentazione stradale con una riforma che punta ad aumentare la sicurezza sulle strade, armonizzare le regole tra gli Stati membri e formare conducenti più consapevoli.
La notizia ha immediatamente fatto il giro dei media: si parla di esami più duri, controlli sanitari più stringenti e sanzioni valide in tutti i Paesi dell’UE. A far tremare i genitori è, però, un punto specifico della riforma: la possibilità per i minorenni di mettersi al volante.
Il tema è controverso. Da una parte c’è chi applaude a un percorso più rigido e formativo, dall’altra chi teme che la maturità richiesta alla guida non possa coincidere con l’età proposta. In mezzo, milioni di famiglie europee preoccupate per la sicurezza dei loro figli e di chi circola sulle strade.
La riforma UE, infatti, non si limita a introdurre la patente anticipata, ma agisce su più livelli: formazione, controlli sanitari, sanzioni e durata dei documenti. L’obiettivo è costruire una rete di regole condivise per una mobilità più responsabile e tecnologicamente aggiornata.
Controlli, formazione, sanzioni: la patente cambia volto
Tra i pilastri principali della riforma c’è il rafforzamento degli esami: i candidati dovranno conoscere meglio i sistemi di assistenza alla guida, gli angoli ciechi, le manovre sicure per uscire dal veicolo e i pericoli legati all’uso dello smartphone.
In parallelo, aumentano i requisiti medici: la visita per ottenere o rinnovare la patente non sarà più solo un controllo della vista, ma includerà valutazioni cardiovascolari e altri test legati all’idoneità psicofisica alla guida. Un’altra svolta riguarda la reciprocità delle sanzioni: chi commette un’infrazione grave in uno Stato UE vedrà la propria patente sospesa o revocata in automatico in tutti gli altri Paesi membri. Basta quindi con il “turismo della guida” per evitare le pene.
Patente a 17 anni? Tocca ai singoli Stati decidere
La novità che più divide riguarda proprio i giovani: con la riforma, sarà possibile ottenere la patente B a partire dai 17 anni. Attenzione però, non si tratta di libertà assoluta. I minorenni dovranno guidare accompagnati da un adulto esperto fino alla maggiore età. Inoltre, per tutti i nuovi conducenti sarà obbligatorio un periodo di prova di almeno due anni, durante il quale le regole saranno più severe e le sanzioni più pesanti in caso di violazioni, soprattutto per guida in stato di ebbrezza o mancato uso dei dispositivi di sicurezza.
Nonostante il clamore mediatico, è bene precisare un punto fondamentale: la riforma non è vincolante. Ogni Stato membro ha tre anni di tempo per recepire le nuove regole e può scegliere se applicare o meno alcune delle disposizioni. L’Italia, come gli altri Paesi, potrà, dunque, decidere in autonomia se permettere ai 17enni di guidare o mantenere il limite attuale. La riforma europea fissa un quadro generale, ma l’ultima parola spetta a ciascun governo nazionale.

