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Lutto nella musica, è morto Richard Benson

È morto a Roma il musicista, conduttore e performer anglo-italiano Richard Benson. Lo comunica la sua pagina Facebook. “Carissimi amici ed amiche, dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile – si legge nel comunicato – Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato. L’ultima volta però ci ha detto: ‘Se muoio, muoio felice'”. Benson aveva 67 anni ed era malato da tempo.

Benson è stato un personaggio molto popolare nell’underground romano fin dai primi anni Settanta. Nella sua lunga carriera ha condotto diverse trasmissioni televisive e radiofoniche a sfondo musicale e ha inciso diversi dischi spaziando dall’heavy metal all’hard rock fino al rock progressive. È apparso anche nel film di Carlo Verdone Maledetto il giorno che t’ho incontrato in cui recita se stesso nella fittizia trasmissione Juke-box all’idrogeno.

Le sue esibizioni musicali, negli anni ’90, si caratterizzarono per le performance oltraggiose e per i look eccentrici. L’ultima fase della carriera di Benson, quella che lo ha reso celebre a livello nazionale, inizil dopo il 2000, l’anno successivo alla pubblicazione del primo disco solista Madre Tortura, quando si fratturò una gamba in seguito a una caduta dal Ponte Sisto.

Il ricordo di Carlo Verdone

Il regista e attore Carlo Verdone su Facebook: “Mi hanno comunicato in questo momento che Richard Benson, chitarrista, conduttore televisivo e radiofonico, e con me attore (Maledetto il Giorno che ti ho Incontrato) ci ha lasciato oggi. Rimasi folgorato quando lo vidi parlare di grandi chitarristi e gruppi a me sconosciuti in una emittente televisiva romana, “TVA 40”. Era stravagante, un po’ folle ma decisamente un personaggio da tenere presente per un film. E così gli offrii il ruolo di un conduttore adrenalinico in un programma dal titolo “Jukebox all’Idrogeno” in Maledetto il Giorno…”.

“Fu fantastico – ha continuato Verdone – Professionale e meticoloso. La bellezza di quegli anni in televisioni minori era trovare personaggi eccessivi, strani, folli. Veniva fuori una Roma a noi sconosciuta dove si inventavano modi di dire, si creavano incredibili look, si sdoganava il proibito. Era sempre la periferia ad inventare. Perché la borghesia non ha mai inventato nulla. Massimo Marino, Alberto Marozzi, I Falchi della Notte erano il simbolo di una Roma moderna, futurista e trasgressiva. Metti il distorsore in cielo, Richard!”.

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