Lo scontro tra Fedez e Codacons

Tra Codacons e Fedez è esplosa una nuova diatriba. Il rapper ha pubblicato diverse stories sul suo profilo Instagram e da lì poi l’associazione ha dichiarato di essere pronta a querelarlo.

Fedez e Codacons: cos’è successo?

Fedez ha pubblicato una storia su Instagram in cui lamenta un nuovo attacco da parte da parte del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. L’associazione ha poi replicato nuovamente all’artista, dicendosi pronta a querelarlo per diffamazione.

Le parole di Fedez nelle stories

“Sarà che oggi piove e io sono metereopatico  ma ne ho piene le scatole. Ennesima raccomandata del Codacons dove riescono a paragonare la nostra raccolta fondi in cui abbiamo raggiunto più di 5 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo, con quella di Malika, la ragazza che si è comprata una Mercedes, e mi chiedono di procedere all’immediato sequestro”.

Ci si riferisce alla raccolta fondi “Scena Unita”. A portarla avanti è stata l’ex giudice di X-Factor e l’obiettivo era quello di aiutare i lavoratori dello spettacolo, fortemente colpiti dalla crisi sanitaria a causa delle restrizioni ai live.

Chi è Malika?

Malika è la ragazza che è stata cacciata dalla famiglia a causa del suo orientamento sessuale. Questo ha scatenato l’indignazione del Paese e partì una raccolta fondi che toccò quota 150mila euro. Nelle scorse settimane ha attirato critiche il fatto che la ragazza ha utilizzato poi quei soldi per l’acquisto di una Mercedes.

“Fate schifo. Sono stufo di essere perseguitato da voi, è incredibile che nessuno faccia niente per controllare voi, che so quello che fate e so come lo fate”. “Vergognatevi. Io cerco sempre di farmi una risata però si è arrivati a un punto dove è veramente insostenibile questa cosa. Io ricordo che il Codacons durante la prima emergenza, il primo lockdown, chiedeva i soldi alle persone con un banner con scritto ‘donate per l’emergenza Coronavirus’. Quando i soldi andavano direttamente a loro, che con l’emergenza sanitaria nulla avevano a che fare”.

Sono in tanti su Twitter a dimostrare vicinanza al rapper. Anche il virologo Roberto Burioni che scrive: “Anche io sono da anni vittima di una persecuzione da parte del Codacons, che continua impunito a rovinarmi la vita. Solidarietà all’amico Fedez”. Lo riporta Huffpost.

Cos’ha detto il Codacons

“L’atto presentato dalla nostra associazione e a cui il rapper fa riferimento è finalizzato proprio a tutelare le raccolte fondi come quella avviata da Fedez, e a garantire trasparenza e correttezza ai donatori circa la destinazione e l’utilizzo dei soldi raccolti. Le accuse mosse dal rapper verso la nostra associazione, gli insulti, l’arroganza, le menzogne contenute nel suo video e la violenza dimostrata nei nostri confronti varranno a Fedez una nuova querela per diffamazione che il rapper si sarebbe potuto evitare. Se solo avesse letto (e compreso) l’atto che gli è stato notificato. In favore dell’influencer stanziamo volentieri una piccola somma per pagare un giovane docente di italiano che, da oggi, manderemo a casa di Fedez quando dovrà leggere atti da noi scritti. Per essere certi che li legga e li comprenda a fondo”. Riportato da Huffpost.

Ma non è recente questo scontro. Questa è stata unicamente un’altra goccia che ha fatto traboccare il vaso. Solo pochi giorni fa, l’associazione ha presentato un esposto all’Antitrust e all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria chiedendo di sanzionare il videoclip di “Mille”. Questa è l’ultima canzone di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti.

Il motivo della sanzione è per via della pubblicità occulta vietata dal Codice del Consumo, e di vietare la diffusione del videoclip sulle reti televisive e sul web, e della canzone sulle radio nazionali, fino a che non sarà eliminato ogni riferimento alla Coca-Cola.

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