Diana Pifferi, la madre Alessia non si è pentita di quello che ha fatto

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Alessia Pifferi, la donna che ha abbandonato la figlia Diana di 18 mesi in casa per sei giorni e morta di stenti, non si è pentita di quello che ha fatto.

Alessia Pifferi, la donna accusata dell'omicidio della figlia Diana.

Alessia Pifferi, la donna accusata dell'omicidio della figlia Diana.

Alessia Pifferi, la donna che ha abbandonato la figlia Diana di 18 mesi in casa per sei giorni e morta di stenti, non si è pentita di quello che ha fatto.

La donna, rinchiusa al carcere di San Vittore, a Milano, accusata di omicidio volontario, è difesa da Solange Marchignoli e Luca D’Auria.

Ed è stato proprio Marchignoli a spiegare il perché non si può definire pentita la sua assistita: “Alessia Pifferi non è pentita perché non è un’assassina lucida. In pratica, è come se vivesse in una bolla in cui si fa oggettivamente fatica a comunicare. Inoltre, non ha idea dell’attenzione mediatica che si è venuta a creare dietro questo caso. Non è a conoscenza della posizione dell’opinione pubblica nei suoi riguardi. D’altra parte, non potrebbe essere altrimenti, si tratta di un fatto di una gravità inaudita che valica i confini di bene e male”.

Diana Pifferi
Diana Pifferi

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A dimostrazione di ciò c’è la richiesta da parte della donna di partecipare alle esequie della figlia che si celebreranno domani pomeriggio, venerdì 29 luglio, a Milano, nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di San Giuliano Milanese. La richiesta, naturalmente, non è stata neanche presa in considerazione. E, secondo la criminologa Debora Gatto, si tratta di un gesto che non è correlato al pentimento ma un tentativo di fare ammenda.

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