Maria Ponomarenko, giornalista russa arrestata per avere parlato del teatro di Mariupol

di Alice Marchese


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Arrestata per aver parlato del «presunto attacco aereo russo”. E’ la storia della giornalista russa Maria Ponomarenko di RusNews dopo aver parlato della tragedia al teatro Drama di Mariupol. Il Cpj ha pubblicato un appello per chiedere la sua scarcerazione e il ritiro delle accuse nei confronti di Ilya Krasilshchik, ex editor di Meduza, per aver parlato della strage di Bucha.

Teatro di Mariupol, arrestata giornalista russa

La Ponomarenko deve fronteggiare l’accusa di aver diffuso pubblicamente false informazioni sull’uso delle forze armate russe, secondo Sputnik, sul suo canale Telegram. Si trova in custodia dal 24 aprile e ci rimarrà almeno fino al 22 giugno, data in cui è prevista la prima udienza del processo.

Perché la giornalista sarebbe stata arrestata

Il 16 marzo, il ministero della difesa russo aveva detto che le accuse di Kiev di un attacco aereo russo sul teatro Mariupol, nell’Ucraina orientale, sono «non in linea con la realtà». Le autorità ucraine hanno affermato che il teatro, dove circa 1.500 persone erano rifugiate, è stato colpito da un missile russo, uccidendo circa 300 persone.

“No censorship”

Ponomarenko, spiega Cpj, è stata accusata in base all’articolo del codice penale modificato subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, che vieta la diffusione di notizie false sulla base di odio politico, religioso o ideologico. Rischia fino a 10 anni di carcere. Le autorità russe affermano che la giornalista era la persona che gestiva il canale Telegram “No censorship“, ora chiuso. Lei avrebbe detto di non essere legata al canale.

Ucraina: morta la donna incinta dell’ospedale di Mariupol

La donna era stata trasportata in un altro ospedale d’urgenza e i medici avevano tentato di salvarle la vita ma aveva il bacino schiacciato. I dottori hanno fatto nascere il bambino, tramite taglio cesareo, che però non mostrava segni di vita, ha spiegato il chirugo Timur Marin. Si è poi cercato di salvare la madre, ma anche lei è deceduta. Lo riporta il Sole24ore.

La donna era stata trasportata d’urgenza in un altro ospedale dopo l’attacco russo la scorsa settimana ed era stata fotografata, distesa su una barella, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato. La foto fece il giro del mondo in pochi minuti. Nonostante il rapido intervento, i medici non sono riusciti a salvare né lei né il bimbo. La propaganda russa aveva sostenuto che l’ospedale non funzionasse più da tempo come struttura sanitaria ma fosse in realtà utilizzato come base da combattenti ucraini.

Per Mosca le immagini era una messinscena mediatica

A sostegno della tesi erano state usate le immagini di un’altra donna incinta fotografata nell’ospedale di Mariupol, Marianna Podgurskaja, una nota blogger ucraina: per Mosca le immagini della ragazza erano invece parte di una «messinscena mediatica», cosa smentita dal fatto che pochi giorni dopo la donna ha effettivamente partorito un figlio.
Il nome della donna morta non è noto: nel caos seguito al bombardamento, riferisce la Ap, i medici non sono riusciti a trascriverlo prima che il marito e il padre della donna venissero a prendere il corpo, suo e del bimbo.

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