Vietato l’8 marzo alle donne di Istanbul

di Alice Marchese


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Oggi è l’8 marzo, ma per Istanbul le regole sono differenti. La prefettura di Istanbul ha vietato per motivi di ordine pubblico una marcia per i diritti delle donne organizzata in occasione dell’8 marzo nel centro della metropoli sul Bosforo. Scopriamo cosa sta accadendo.

8 marzo vietata ad Istanbul

A quanto riporta Today, la manifestazione era stata indetta dalla piattaforma contro i femminicidi e diverse altre sigle di organizzazioni femministe e per la difesa dei diritti Lgbt, che hanno dato via social appuntamento domani sera vicino la conosciutissima piazza Tunel, di Istanbul. L’obiettivo era quello di compiere una marcia sulla via Istiklal, arteria pedonale del centro della città.

L’anno scorso non si è tenuta questa marcia a causa dello sbarramento preparato dalle forze dell’ordine, schierate in assetto antisommossa. Inoltre l’accesso a Piazza Taksim è stato transennato. La manifestazione era infatti stata vietata anche lo scorso anno per ordine della prefettura in quanto contraria alle norme anti-Covid.

Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne

Fu però solo a Mosca nel 1921, durante la Seconda conferenza delle donne comuniste, che si stabilì l’8 marzo come data unica per tutti i paesi. Tutto questo in ricordo della manifestazione contro lo zar a San Pietroburgo del 1917, cui parteciparono moltissime donne. Tuttavia si deve aspettare il 1975, Anno internazionale della donna, per ottenere il riconoscimento della celebrazione ufficiale da parte dell’ONU che, nel 1977, dichiarerà l’8 marzo ‘Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale’.

Perché la mimosa è diventata il simbolo delle donne

Era il 1946 quando l’ex partigiana e neoparlamentare Teresa Mattei propose un fiore da abbinare alla ricorrenza che fosse più economico della violetta francese. Tradizionalmente simbolo della sinistra europea.

La scelta ricadde sula mimosa. E’ il fiore che i partigiani regalavano alle staffette, ma anche una specie selvatica molto facile da trovare durante il mese di marzo e quindi accessibile a tutti. Da notare che la mimosa sembra un fiore fragile. Allo stesso tempo è molto forte e capace di sopravvivere anche in situazioni difficili. Per questo si dona una mimosa a tutte le donne in occasione della Festa della donna.

Giornata della donna in Italia

Nel settembre del 1944, si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia. Per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro.

Fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro.

L’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa. Nei primi anni cinquanta si distribuiva in quel giorno la mimosa.

Nel 1959 le senatrici Luisa Balboni, comunista, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni, socialiste, presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale. La ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell’opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo. Si chiamò il movimento femminista.

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