Sembra una mosca, ma il suo morso provoca infezioni: dopo Dengue e West Nile è il turno del SIMULIDE | Allarme anche in Italia

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Piccoli ma aggressivi: i Simulidi, o mosche nere, possono lasciare segni dolorosi sulla pelle. Ecco i consigli per riconoscerli e intervenire subito.

Simulide

Simulide

Durante l’estate i Simulidi, noti come mosche nere, possono pungere provocando dolore, gonfiore e reazioni fastidiose.

Con la bella stagione aumentano le possibilità di contatto con insetti poco conosciuti ma molto diffusi: i Simulidi. Nonostante vengano spesso confusi con zanzare o piccoli moscerini, si tratta di una specie differente, appartenente all’ordine dei Ditteri. Il loro morso non passa inosservato perché lascia segni evidenti e può causare sintomi più intensi rispetto a quelli di altri insetti. Capire come riconoscerli e sapere come comportarsi dopo un attacco è essenziale per ridurre i rischi.

Questi insetti misurano dai 1,5 ai 6 millimetri. Si distinguono per il torace arcuato, le ali piuttosto larghe e le piccole antenne. Le femmine, a differenza dei maschi che si nutrono esclusivamente di nettare, sono ematofaghe: hanno quindi bisogno di sangue per portare a maturazione le uova. È proprio per questo motivo che possono pungere l’uomo e altri animali, diventando una presenza fastidiosa soprattutto vicino a corsi d’acqua.

I Simulidi vivono soprattutto in ambienti naturali incontaminati, nei pressi di torrenti, fiumi e cascate. Le larve si sviluppano infatti in acque ben ossigenate, motivo per cui la loro presenza è talvolta considerata un indicatore di ecosistemi sani. Tuttavia, quando questi insetti entrano in contatto con l’uomo, possono diventare una fonte di disagio significativo.

Il morso della mosca nera non è paragonabile a quello della zanzara. Le femmine incidono letteralmente la pelle con l’apparato boccale, lasciando una piccola ferita che può sanguinare. Durante questo processo rilasciano saliva ricca di sostanze anticoagulanti e anestetiche, capaci di provocare dolore immediato, prurito e gonfiore localizzato.

Come reagisce il corpo al morso dei simulidi

La saliva rilasciata contiene enzimi che impediscono la coagulazione del sangue. In individui particolarmente sensibili, ciò può scatenare reazioni avverse più importanti, che vanno dal forte prurito a vere e proprie reazioni allergiche. In rari casi, i Simulidi sono stati associati anche alla trasmissione di malattie come l’oncocercosi, nota anche come “cecità fluviale”, diffusa soprattutto in Africa subsahariana e America Latina.

Di norma, i sintomi si risolvono spontaneamente nel giro di pochi giorni. Tuttavia, la sensazione di bruciore e il prurito intenso rendono spesso difficile resistere alla tentazione di grattarsi. Questo gesto può peggiorare la situazione, aumentando il rischio di infezioni secondarie dovute all’ingresso di batteri attraverso la pelle lesionata.

Puntura d'insetto
Puntura d’insetto

Cosa fare in caso di morso

Il primo passo è lavare la zona con acqua fresca e successivamente disinfettarla. Se compare gonfiore, può essere utile applicare del ghiaccio avvolto in un panno per ridurre l’infiammazione. È invece sconsigliato utilizzare rimedi improvvisati o casalinghi che potrebbero irritare ulteriormente la pelle.

Se i sintomi peggiorano o compaiono febbre, mal di testa e segni di reazione allergica, è opportuno rivolgersi a un medico o chiedere consiglio in farmacia. In questi casi può essere utile una pomata a base di cortisone o un trattamento specifico prescritto da uno specialista. Prevenire rimane comunque la strategia migliore: come spiegato su Greenme.it, usare repellenti, coprire la pelle nelle zone a rischio e ridurre la permanenza vicino a corsi d’acqua nelle ore più calde.