Cos’è il metodo ROPA? Come funziona?

di Alice Marchese


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Il metodo ROPA si articola nella possibilità di ricevere gli ovuli della partner, che verrà sottomessa a stimolazione ovarica come quella che si realizza per la fecondazione in vitro. Inoltre è un trattamento di riproduzione assistita incentrato su coppie omosessuali formate da donne.

Metodo ROPA: in cosa consiste

L’acronimo ROPA sta per “Recepción de ovocitos de la pareja”, ovvero “Ricezione di ovociti dalla coppia”. E’ importante che vengano fatti degli accertamenti per garantire il loro perfetto stato di salute. Si consiglia inoltre che la donna della coppia con la migliore riserva ovarica sia la madre genetica (che fornisca i suoi ovuli) e assicuri così le migliori opzioni per ottenere embrioni con un buon potenziale di impianto, che verranno successivamente trasferiti alla madre gestante, la ricevente.

Metodo ROPA: perché si esegue

Questo metodo dà l’opportunità ad entrambe le donne di partecipare attivamente alla maternità. Una sarà la madre biologica, ovvero quella che fornisce gli ovuli e mantiene un legame genetico e l’altra sarà la madre incinta che partorirà il bambino.

In cosa consiste?

Il trattamento viene eseguito in modo semplice, sincronizzandosi con il ciclo di entrambe le donne attraverso trattamenti ormonali e controlli ecografici. Inoltre, la madre biologica avrà:

  1. Stimolazione ovarica giornaliera attraverso iniezioni sottocutanee, per 10-12 giorni;
  2. Puntura ovarica per rimuovere gli ovuli. Questo viene fatto in anestesia, quindi non si avverte alcun disagio.
  3. Per quanto riguarda la madre ricevente, l’utero deve essere preparato usando pillole e / o cerotti cutanei e successivamente verranno trasferiti gli embrioni fecondati con il seme di un donatore. Gli embrioni risultanti trasferiti nell’utero dell’altro membro della coppia, che è la donna che porta avanti la gravidanza, vengono eseguiti con le stesse procedure seguite in un trattamento convenzionale.

Preparazione per il metodo ROPA

Prima dell’intervento, è importante avere un quadro chiaro della situazione. E’ fondamentale condurre uno studio di entrambe le donne per osservare i risultati su quale dei due è più fertile affinché la tecnica abbia successo. Gli studi dimostrano che è meglio che la donna più giovane fornisca gli ovuli, poiché la fertilità si riduce progressivamente nel corso degli anni. Tuttavia, dobbiamo anche escludere altri fattori relativi alla sterilità.

Quali sono i rischi?

I rischi sono generalmente gli stessi di altri metodi tradizionali di fecondazione in vitro. Ma è opportuno non allarmarsi ed eventualmente consultare uno specialista qualora dovesse esserci qualcosa di strano.

Trattamenti alternativi

Esistono altri metodi di riproduzione assistita, anche se non tutti implicano le stesse caratteristiche:

  1. Fecondazione in vitro con seme di donatore
  2. Microiniezione di sperma del donatore nell’oculo (ICSI)
  3. Fecondazione in vitro con doppia donazione: di ovuli e spermatozoi
  4. Donazione di embrioni

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