Maternità, Gruber: “Essere madri non è un’illuminazione esistenziale!”

di Manuela Zanni


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Barbara Stefanelli, conduttrice del podcast, ha citato un  passaggio-chiave del celebre saggio “La madre di tutte le domande” scritto dalla attivista americana Rebecca Solnit: “Una delle ragioni per cui le persone si fissano sulla maternità, come chiave dell’identità femminile, nasce dalla convinzione che i bambini siano la strada per realizzare appieno la nostra capacità di amore. Ma ci sono così tante cose da amare oltre la propria prole”.

 

Lilli Gruber è dello stesso pensiero: “Ci sono altre forme di amore, cura e devozione. Partiamo sempre dal presupposto che una donna che non ha figli abbia rinunciato a qualcosa” ha detto, “che sia meno realizzata, meno felice, meno completa. E ovviamente non facciamo lo stesso ragionamento per un uomo: è un assunto molto anacronistico e anche molto pernicioso”.

Non sei mamma, non puoi capire è la frase che più spesso si sentono dire le donne che non hanno avuto figli. Superficialmente si potrebbe allora dire: sei madre, non puoi capire, ma capire cosa? Usare la maternità come un’illuminazione esistenziale rende un pessimo servizio alle donne”.

La Gruber ha anche aggiunto “Quando arrivi a quarant’anni il tuo orologio biologico ti costringe comunque a fare qualche riflessione in più. Ma io non ho fatto figli per una scelta precisa. Sarei dovuta essere un’altra persona da quella che sono. Non era un questione di impegno o di tentativi, ma di scelte e priorità: i figli bisogna innanzi tutto volerli”, ha concluso  sottolineando come la maternità sia una scelta e in quanto tale debba essere rispettata, soprattutto se non si sa quali siano le ragioni reali che spingono una persona a prendere una decisione così importante.

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