Nel corso degli ultimi anni sono sempre più numerose le coppie che ricorrono alla procreazione assistita pur di avere un figlio, specialmente in quei casi in cui il naturale corso delle cose non ci permette di averne. Cosa che ha sollevato sull’argomento innumerevoli questioni etiche e giuridiche soprattutto nei confronti della fecondazione eterologa, cioè in quei casi in cui entrano in gioco cellule uovo e spermatozoi che appartengono ad un donatore.
Quando si parla di fecondazione assistita si rischia di fare confusione e di parlare contemporaneamente di metodologie e processi che sono decisamente diversi tra loro. Utilizziamo il termine fecondazione assistita per far riferimento a numero tecniche che permettono alle coppie con problemi di sterilità e concepimento di avere comunque un figlio. Nel caso della fecondazione assistita di tipo eterologa sia le cellule uovo che gli spermatozoi non appartengono a nessun membro della coppia, cosa che necessita di confrontarsi con un certo pregiudizio etico, ad esempio questioni relative ai diritti dei donatori sui nascituri, se i bambino, una volta adulto avrebbe o meno diritto a conoscere l’identità dei genitori biologici, e tante altre questioni.
Queste tecniche di fecondazione artificiale hanno generalmente dei costi decisamente alti, e non tutte sono consentite dalla legge italiana, come la fecondazione eterologa il cui costo oscilla tra 3.000 e 10.000 euro ed è legale solo in alcuni paesi. In tal senso il paese più permissivo è sicuramente la Gran Bretagna, dove molte coppie italiane si recano per affidarsi a mani esperte che promettono loto una famiglia. Altri italiani si recano invece in Svizzera o in Austria dove ci sono delle cliniche molto valide.
Per farla breve la fecondazione eterologa è l’unico rimedio in caso di infertilità totale e la legge italiana proibendola impedisce alle coppie sterili di avere dei figli, persone già discriminate dalla vita che hanno dovuto sottoporsi a interventi chirurgici o insistenti trattamenti antitumorali, o che magari hanno gravi malattie sessualmente trasmissibili, ma in generale anche gente che senza nessuna ragione medica è sterile. Questa situazione ha portato al cosiddetto “turismo procreativo”, accessibile soltanto a quelle coppie che possono sostenerne i costi medici e di permanenza all’estero.
Di seguito vi indichiamo alcuni centri specializzati con cui potete prendere contatto per ulteriori informazioni.
Austria: L’accesso alle procedure è limitato alle coppie etero sposate o conviventi. Consentita la donazione di seme, non di ovociti.
Belgio: L’eterologa è consentita alle coppie sposate o conviventi, sia eterosessuali che omo, e anche alle donne single.
Grecia: Possono ricorrere all’eterologa coppie coniugate o conviventi, donne single e lesbiche. La donazione di gameti ed embrioni è consentita in forma anonima: l’accesso alle informazioni relative ai donatori è consentito solo per ragioni cliniche che riguardano la salute del bambino.
Svizzera: La donazione di ovociti è vietata ma è consentita la donazione di seme solo alle coppie sposate (è richiesto il certificato di matrimonio). Le informazioni sul donatore devono essere conservate presso un ufficio federale e il bambino, una volta maggiorenne, potrà conoscere l’identità del padre.
Spagna: L’eterologa è consentita a tutte le maggiorenni, anche alle single e alle omosessuali. Per le coniugate, è necessario il consenso del marito (a meno che non ci sia una separazione legale o di fatto). Non è fissato un limite di età per l’accesso a qualunque tecnica.
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