Sandra Milo: “Sono una peccatrice, eppure Dio mi ha fatto il miracolo”

di Redazione


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Nei giorni scorsi Sandra Milo si è raccontata in un’intervista al Corriere della Sera, ma è anche stata ospite a Domenica In. In entrambe le occasioni, ha ripercorso la sua vita privata e professionale, rivelando molti aneddoti del suo passato.

Sandra Milo si racconta

L’infanzia umile, due matrimoni e l’amore per Fellini, ma anche la figlia Azzurra, dichiarata morta alla nascita, ma poco dopo rianimata. C’è tutto questo e molto altro nel passato di Sandra Milo. “A un certo punto morirò anch’io, non ho paura. Da bambina, tra bombardamenti e violenze, la possibilità di morire era quotidiana: non si poteva avere paura”, ha detto al Corriere.

“Ho sempre vissuto con nonna e mamma, me le sono portate a vivere con me col primo, e col secondo marito. Il primo marito, Ergas, mi diceva: ”o me, o loro”. ”Non posso lasciarle”. Al che lui se ne andava, stava fuori un mese, e tornava. Sono morte con me, mia nonna a 85 anni. Mia madre a 55″.

L’attrice, che oggi ha 90 anni, si è sposata per la prima volta a 15 anni. Stava già con il suo secondo marito, quando ha conosciuto il regista Fellini: “Io m’innamoro di Federico subito, lui no. In diciassette anni non abbiamo mai dormito insieme. Ci vedevamo di giorno, in genere nel suo studio. Nei vari studi che ha cambiato c’era sempre una stanza vuota con le tende alle finestre e la moquette per terra”.

“E io pensavo che sarebbe stato bello se lì ci fosse stato un letto, se fosse diventata una stanza. Un po’ gliel’ho fatto capire: ‘‘qui ci starebbe bene un letto”, ho detto una volta. La stanza è rimasta vuota. La fine della storia non è stata la fine del sentimento. Dopo diciassette anni di amore clandestino lui mi propone di lasciare tutto, e andarcene noi due in America. Io dico no. Per paura che più avanti se ne pentisse. Il terrore che il nostro amore si potesse rovinare”.

Il “miracolo” della figlia Azzurra

Ancora, sempre dalle pagine del Corriere della Sera, Sandra Milo ha detto di essere una peccatrice, ma anche di aver ricevuto un miracolo: “Ci penso spesso: Dio il miracolo lo ha fatto proprio a me”, racconta.

“Mia figlia Azzurra è nata di sette mesi. Nasce viva, e muore subito. La dichiarano morta. Chiudono questa creatura piccolissima in una copertina, lo ricordo bene. Dopodiché arriva una suora, suor Costantina che chiede al professore di darle la bambina, lui la caccia, lei rimane, finché il professore non gliela dà. In una stanza, suor Costantina pratica la respirazione bocca a bocca, il massaggio cardiaco. E prega. Prega Madre Maria Pia Mastena. Prega, prega, senonché la bambina ha un sussulto, piange”.

Sandra Milo
Sandra Milo a Domenica In

Sandra Milo a Domenica In

Anche nel corso della puntata di Domenica In del 9 aprile, Sandra Milo ha avuto modo di parlare a lungo della sua vita privata, soffermandosi anche sulle violenze fisiche subite da Milo Ergas, suo ex compagno e padre della figlia Debora.

“Una volta, stavo filmando un film al Pincio e stavo nella roulotte. Lui è entrato, in un momento di follia mi ha buttato per terra e mi ha preso a calci nella testa. Io pregavo Dio di farmi morire subito. Poi se n’è andato, io ero per terra sanguinante, avevo la mascella rotta, il naso rotto, le orecchie completamente sfasciate”, ha detto.

“Di nascosto mi hanno portato a fare le analisi al cranio, fortunatamente la testa non si era rotta però ho perso completamente l’uso delle orecchie. Uno è distrutto per sempre, perché me l’ha sfracellato. L’altro l’hanno ricostruito e ci sento, però con un orecchio solo”.

“Ma l’hai denunciato? Bisogna denunciare”, ha dunque chiesto Mara Venier, incredula e attonita. “Vabbè, è andata così. Non ho denunciato, mi vergognavo. A me gli uomini violenti fanno una pena, sono dei deboli, dei fragili”, ha risposto Sandra Milo.

A quel punto, la conduttrice ha risposto in modo perentorio: “Devono andare in galera, non provo pena. Pensa a quante donne sono state uccise. Se qualcuno picchiasse tua figlia ti farebbe pena?”.

“No, è chiaro che potrei anche ammazzarlo. Alla fine mi fa pena perché è una forma di grandissima debolezza, di grande fragilità. Non sa come reagisce e reagisce con la violenza. Noi siamo molto più forti. Non cambia nulla, non si ottiene niente. Sono migliaia di anni che l’uomo è così. Ricordati che il primo assassino della storia è stato Caino”, ha concluso Milo.

Foto: Depositphotos.com.

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