Terza puntata di Belve, il programma cult di Rai2 ideato e condotto Francesca Fagnani, prodotto da Fremantle. Ospite: Fabio Volo.
Nino Manfredi, biografia, carriera, vita privata, film più belli
Nino Manfredi, chi era il grande attore e regista italiano. Biografia e carriera. Dove è nato, come è diventato famoso, quali sono i suoi film più belli, ruoli in teatro. Vita privata: quando e come è morto, chi era la moglie, quanti figli ha avuto.
Nino Manfredi
Nino Manfredi nasce come Saturnino Manfredi il 22 marzo del 1921 a Castro del Volsci. Cresce a Roma e trascorre l’infanzia nel quartiere San Giovanni. Dopo le scuole medie si iscrive come semiconvittore al Collegio Santa Maria, ma scappa varie volte e deve quindi proseguire gli studi da privatista. Si ammala di tubercolosi nel 1937 e rimane a lungo in sanatorio. Si appassiona alla recitazione dopo un’esibizione della compagnia teatrale di Vittorio De Sica proprio nel sanatorio.
Nel 1941 si iscrive a Giurisprudenza, sebbene avesse già una propensione per il palcoscenico. Per evitare l’arruolamento, nel 1943 si rifugia per un anno in montagna, sopra Cassino. Torna a Roma nel 1944 e riprende gli studi all’università, iscrivendosi anche all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Si laurea nel 1945, ma non esercita mai la professione.
Esordi in teatro
Si diploma due anni dopo in Accademia ed esordisce al Teatro Piccolo di Roma. Recita, tra il 1948 e il 1949, al Piccolo Teatro di Milano, sotto la regia di Giorgio Strehler, quindi in seguito collabora con Eduardo De Filippo a Roma. Abbandona la prosa e, con Paolo Ferrari e Gianni Bonagura, forma un terzetto di successo, che dà vita a varietà radiofonici e spettacoli del teatro di rivista e della commedia musicale. In questi anni lavora anche Corrado.
Cinema e televisione
Il primo film di Nino Manfredi è del 1949 e si intitola Torna a Napoli. Seguono Monastero di Santa Chiara e Anema e Core, quindi passa poi alla commedia sentimental-popolare. Nel 1955 partecipa a Gli Innamorati e Lo Scapolo. Sposa, nello stesso anno, l’indossatrice Erminia Ferrari, alla quale resta legato fino alla morte. Dal legame nascono tre figli: Roberta nel 1956, Luca nel 1958 e Giovanna nel 1961.
Altri ruoli cinematografici importanti del periodo sono nei film Totò, Peppino e la… malafemmina, Caporale di giornata e Carmela è una bambola di Gianni Puccini, entrambe del 1958.
In televisione Manfredi esordisce nel 1956, nello sceneggiato L’Alfiere, diretto da Anton Giulio Majano. Ottiene successo nel 1959 a Canzonissima, dove crea la macchietta di “Bastiano, il barista di Ceccano”, con la battuta “Fusse che fusse la vorta bbona”. Convince anche l’amico Marcello Mastroianni, notoriamente restio ad apparire in televisione, a esibirsi in una scenetta insieme a lui. In parallelo, si cimenta anche come doppiatore.
Anni Sessanta e Settanta
Alla fine degli anni Cinquanta, Manfredi è uno dei protagonisti del film Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy, sequel del fortunato I soliti ignoti, diretto da Mario Monicelli l’anno precedente. Viene anche chiamato a prestare la sua voce, come narratore fuori campo, nel film di Mario Mattoli Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi, nel 1960.
A partire dal ruolo da protagonista nel film L’impiegato, diventa una delle colonne portanti della commedia all’italiana con importanti ruoli sia comici o brillanti che drammatici. Lo ritroviamo nei cast dei film La parmigiana, Operazione San Gennaro, Io, io, io… e gli altri e a Una rosa per tutti, dove recita in coppia con Claudia Cardinale.
Interpreta molti personaggi, in titoli come Gli anni ruggenti, Made in Italy e Riusciranno i nostri eroi a ritrovare a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, quindi è protagonista di Straziami ma di baci saziami, Vedo nudo e Nell’anno del Signore di Luigi Magni con attori del calibro di Alberto Sordi e Ugo Tognazzi.
Anche negli anni Settanta Nino Manfredi interpreta molti film, da Pane e Cioccolata a C’eravamo tanti amati, senza dimenticare Brutti, sporchi e cattivi e In nome del Papa Re. In qualità di attore si aggiudica cinque Nastri d’argento e cinque David di Donatello.
Regia, pubblicità, radio
Il debutto di Nino Manfredi alla regia è datato 1962, con L’avventura di un soldato, episodio del film L’amore difficile. La seconda regia è in Per grazia ricevuta, seguito da Nudo di donna. Rientra poi sul palco alla fine degli anni Ottanta, con diverse commedie. Nel frattempo, è in tv nel 1972, interpretando Geppetto, nello sceneggiato Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. Dal 1990 interpreta varie fiction, come Un commissario a Roma e Linda e il Brigadiere.
È sempre stato molto attivo alla radio, in trasmissioni di ogni genere e ha trovato grande notorietà come testimonial pubblicitario. Presta il suo volto nelle pubblicità dei Baci Perugina e delle Caramelle Rossana, ma non solo. Tra i Caroselli più noti, quelli per la Pizzaiola Locatelli. Grande successo arriva dal sodalizio con il caffè Lavazza, con i celebri claim “Più lo mandi giù e più ti tira su!” e “Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?”.
Ultimi anni, come è morto Nino Manfredi?
L’ultimo ruolo di Nino Manfredi è quello di Galapago nel film La fine di un mistero, uscito postumo in Italia. Gli vale il Premio alla Carriera intitolato a Pietro Bianchi. Il 7 luglio del 2003, subito dopo la fine delle riprese, lo colpisce un ictus, nella sua casa di Roma. Le condizioni sono da subito gravi. Lo trasportato all’ospedale Santo Spirito. Migliora a settembre e torna a casa, ma sopraggiunge a dicembre una nuova emorragia cerebrale.
Ricoverato all’ospedale Nuova Regina Margherita, alterna miglioramenti e peggioramenti. Muore il 4 giugno del 2004, a 83 anni, a Roma. Dopo il funerale, celebrato il 7 giugno nella chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma, viene sepolto al cimitero del Verano di Roma.
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