Massimo Ranieri, addio come un fulmine a ciel sereno: “Le complicanze…” | Neanche i 2 interventi sono bastati
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Dietro la forza di un grande artista, una battaglia silenziosa che pochi conoscono: ecco cosa è successo al celebre cantante.
Massimo Ranieri ha sempre mostrato al pubblico la sua parte più forte, tra palcoscenico e televisione, ma dietro le luci della ribalta si nasconde una vicenda personale, che ha rischiato di fermare per sempre la sua corsa.
Era il 2004 quando tutto è cominciato. Una notte in albergo, dopo ore passate in sala di registrazione, Ranieri è stato colpito da dolori fortissimi allo stomaco. In un primo momento pensava fosse stress, una reazione alla fatica e a una situazione sentimentale complicata.
Ma la realtà era ben più grave. “Mi trovavo in albergo, dopo una giornata e una parte della notte passata in sala di registrazione. Pensavo fosse colpa dello stress. Invece, nemmeno 24 ore dopo, ero su un tavolo operatorio, con il terrore di non risvegliarmi. Era diverticolite”, ha raccontato.
Il primo intervento d’urgenza
I dolori non davano tregua. Un chirurgo lo visitò e, poche ore dopo, alle sei del mattino, fu trasportato d’urgenza in ospedale. “Il chirurgo mi tolse venti centimetri di intestino, un intero pezzo ormai andato in necrosi. Avevo una diverticolite. Nel mio caso acuta. Significa che una parte di intestino si era perforata e mi stava facendo venire una peritonite”.
Con una forza straordinaria, Ranieri si riprese in poche settimane. A maggio era già a Napoli per il compleanno della madre e un mese dopo salì sul palco per il concerto della Polizia a Siracusa. Sembrava tutto alle spalle, ma la sua storia aveva ancora un capitolo doloroso da scrivere.

Un secondo intervento e nuove sfide
I medici di Milano lo avevano avvisato: “Guardi che tra le complicanze ci sono le aderenze. Diamine, dovrebbe capitare proprio a me di finire un’altra volta sotto i ferri? E invece sì”, gli avevano detto i medici. E purtroppo si avverarono. Una notte d’agosto, dopo aver mangiato tardi e male, si ripresentarono gli stessi dolori. Stavolta era a Ischia. Rientrò a Napoli e fu nuovamente operato per complicanze intestinali.
Nonostante tutto, Massimo Ranieri ha reagito come un atleta: tapis roulant, corse, boxe e un’alimentazione attenta. “Da allora ho ridotto il fumo, passando dalle trenta sigarette al giorno di sette anni fa alle otto di oggi”, ha detto. E ha aggiunto: “Basta un’alimentazione a base di pesce e, soprattutto, di verdura a tonnellate per tenere l’intestino pulito”. Da quel momento, ogni giorno è diventato una sfida contro il tempo, la stanchezza e il dolore, vissuta con la stessa disciplina che ha sempre messo sul palco.
