Gina Lollobrigida, c’è un “tesoro segreto” a Panama? Spunta un nuovo retroscena

di Redazione


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Si torna a parlare dell’eredità di Gina Lollobrigida. L’attrice è morta il 16 gennaio del 2023 e, adesso, una nuova inchiesta de L’Espresso riaccende i riflettori sulla vicenda. “Panama, amore e fantasia: tra le offshore dei vip spunta il tesoro estero di Gina Lollobrigida”, titola la testata.

L’inchiesta sull’eredità di Gina Lollobrigida

La questione dell’eredità di Gina Lollobrigida ha suscitato sin dal primo momento grande curiosità. Il testamento è stato redatto nel 2017 e attribuisce al figlio, Andrea Milko Skofic, metà del patrimonio dell’attrice, corrispondente alla legittima. L’altra metà al manager e factotum Andrea Piazzolla.

“Ora L’Espresso ha scoperto una tesoreria offshore a Panama, finora sconosciuta. Si chiama Bewick International Inc, è stata creata il 6 marzo 2014 e risulta tuttora attiva (”vigente”)”, riporta il quotidiano. A Panama è possibile aprire società del tutto anonime, intestate a fiduciari. Per identificarne il reale beneficiario, l’atto decisivo è la procura, cioè il mandato a gestire i soldi della società.

“Nel caso della Bewick è proprio ”Luigia Gina Lollobrigida”, il nome anagrafico della star, la prima persona ad essere autorizzata, già il 20 marzo 2014, ad ”aprire un conto alla banca Safra nel Principato di Monaco”, con ”pieni poteri di gestire tutti i fondi”. La delibera è firmata da tre fiduciari dello studio Alcogal di Panama City, tuttora registrato come gestore di quella tesoreria estera”, si legge.

Da Panama al Principato di Monaco

L’Espresso ha contattato l’avvocato Michele Gentiloni Silveri, che assiste il figlio di Gina Lollobrigida, il quale ha dichiarato: “dai nostri atti emerge l’esistenza di almeno una società in un paradiso offshore, ma neppure i giudici italiani ne conoscono il nome”. La traccia parte dalla villa di Roma – spiega ancora il quotidiano – intestata a un’immobiliare italiana, Vissi d’arte srl, che fa capo a una holding del Principato di Monaco, Dousoline”.

Anche la società di Monaco era anonima, ma nel 2018 ha aperto un conto bancario, alla Safra di Montecarlo, indicando come beneficiaria Gina Lollobrigida. “Dallo stesso Principato di Monaco, soprattutto – scrive L’Espresso – risultano spariti almeno 3,9 milioni di euro. Sono i ricavi della vendita dei gioielli della Lollobrigida in una famosa asta a Londra. ”Depositati in banca a Montecarlo, furono trasferiti il 28 luglio 2013 in un paradiso fiscale”, spiega Gentiloni, ”ma le autorità monegasche, nelle risposte alle rogatorie inviate dai giudici italiani, non hanno comunicato il nome della società beneficiari””.

Dalle carte riservate delle offshore rivelate dal consorzio Icij, di cui fa parte L’Espresso in esclusiva per l’Italia, “spunta la società anonima Bewick International Inc, aperta a Panama pochi mesi dopo, quando i soldi dei gioielli erano ormai spariti da Montecarlo”, riporta ancora il quotidiano.

Foto: Depositphotos.com.

Dalla stessa categoria

Correlati Categoria