La denuncia di Al Bano: “Non trovo lavoratori per la tenuta, colpa del reddito di cittadinanza”

di Alice Marchese


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Al Bano si è pronunciato riguardo al mondo del lavoro sollevando un polverone mediatico. “La mancanza di manodopera è una realtà drammatica con cui mi scontro ogni giorno con la mia azienda agricola” ha affermato il cantante di Cellino San Marco, spiegando che per lui la colpa “è innanzitutto del reddito di cittadinanza”. “Bisognerebbe fare come in Germania, dove già a 12 anni i ragazzi dopo la scuola fanno apprendistato nelle imprese”, ha quindi rilanciato. Tra ristoranti, hotel e locali sono sempre meno le candidature d’impiego che arrivano agli imprenditori.

Al Bano contro il reddito di cittadinanza

“I giovani preferiscono il reddito di cittadinanza a un percorso di carriera” o ancora “i giovani non sono disposti a sacrificare il loro tempo libero e pretendono di essere pagati per imparare”. Era già stato precedentemente affrontato da Briatore e Alessandro Borghese.

La mancanza di personale nelle strutture ricettive continua a far discutere. Tra ristoranti, hotel e locali sono sempre meno le candidature d’impiego che arrivano agli imprenditori.

Al Bano ha deciso di investire

La sua azienda che produce vini e oli si trova a Cellino San Marco (paese natale dell’artista) e nella sua tenuta ci sono anche un ristorante e un hotel molto gettonati. Ma da qualche tempo, come molti altri suoi colleghi, anche Al Bano fatica a trovare personale. La colpa secondo lui è del reddito di cittadinanza. lo ha detto al settimanale Nuovo, dove il marito di Loredana Lecciso è stato lapidario verso la misura economica emergenziale messa in campo dal governo italiano , secondo lui il reddito di cittadinanza incentiva alla disoccupazione.

“Bisognerebbe fare come in Germania”

«Bisognerebbe fare come in Germania, dove già a 12 anni i ragazzi dopo la scuola fanno apprendistato nelle imprese». Lui stesso ha sempre detto infatti che ha iniziato a lavorare fin da bambino per aiutare i suoi genitori che erano contadini.

Le risposte ad Al Bano

“Anche Al Bano si unisce al gruppo di quelli che era meglio se stavano zitti e firmavano per l’introduzione del salario minimo” si legge in un tweet, ma a far infuriare sono le parole sull’apprendistato per i minori: “A 12 anni, dopo la scuola, i ragazzini mandano a quel paese prima Al Bano e poi le imprese. Tutto ciò che ragazzi e ragazzini vogliono fare dopo la scuola deve essere su base volontaria, se gli va lo fanno se no, no e se lo fanno vanno pagati. A 12 anni poi, ma si vergogni”.

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