World Pasta Day: la festa della pasta simbolo della cucina italiana

di francesca


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Se la pasta avesse il dono della parola, non c’è dubbio, parlerebbe italiano. Questo prodotto, infatti, più di tanti altri, rappresenta il nostro Paese e la dieta mediterranea.

A dirlo sono i risultati della ricerca Il futuro della pasta, commissionata a Eumetra da Unione Italiana Food (già AIDEPI), ente promotore, insieme a IPO – International Pasta Organisation, del World Pasta Day.

L’evento, giunto quest’anno alla sua 21ma edizione, vede protagonista un cibo semplicissimo (fatto solo di acqua e farina di grano), ma capace di assumere mille forme e di soddisfare le più sfrenate fantasie di chef e pasta lovers, che si danno appuntamento al 25 ottobre per animare una spaghettata virtuale ispirata al tema di questa edizione, #pasta2050. Il cuore pulsante del World Pasta Day, infatti, è la piattaforma digitale Al dente.

Il futuro della pasta

Gli esperti interpellati da Unione Italiana Food in occasione del World Pasta Day, hanno tracciato 6 tendenze che caratterizzeranno il consumo della pasta nel 2050:

  • Io Mangio Classico: rappresentato dalla pasta al pomodoro, già incoronata dai Millenials italiani come la pasta del futuro;
  • Io Mangio Etico: la pasta come alimento sostenibile e accostato ai prodotti dell’orto, protagonista di ricette bio e anti-spreco;
  • Io Mangio Globale: la pasta come alimento in grado di contaminarsi per adattarsi alle diverse culture;
  • Io Mangio Diverso: la pasta prodotta con ingredienti diversi dal solito, non solo paste con semole di legumi, ma anche alla spirulina, agli insetti e magari stampate in 3D;
  • Io Mangio Semplice: braccio di ferro tra salutare e gourmet, che si conclude con la vincita di sughi semplici ed elementari;
  • Io Mangio Consapevole: il futuro della pasta passa anche attraverso la corretta informazione.

Perché mangiare la pasta: elogio dei carboidrati complessi

La pasta ha un futuro roseo e non demonizzarla perché erroneamente la associ a carboidrati complessi, alias peso in più. Considera che 100 grammi di pasta forniscono circa 360 kcal,  il 70% di carboidrati complessi e il 10-13% di proteine e pochissimi grassi.

Al di là di come sarà la pasta tra 30 anni, ci sono tante buone ragioni per consumarla senza farsi prendere da inutili sensi di colpa e te ne do almeno 3:

  1. Non fa ingrassare: rinunciare alla pasta, oltre ad essere un sacrificio inutile, è anche dannoso. Questo alimento, infatti, non è un nemico giurato della linea, da eliminare drasticamente dal proprio regime alimentare, soprattutto se viene preparato e condito nel modo giusto. Per abbassare l’indice glicemico e non ingrassare, è sufficiente consumare la pasta al dente e con condimenti semplici, a base di verdure o il classico pomodoro. Attenzione anche alle proporzioni, la dose corretta è di 80 grammi all’interno di un solo pasto.
  2. Migliora l’umore: lo sapevi che la pasta è ricca di triptofano? Questa sostanza, infatti, stimola la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore. La serotonina inoltre, favorisce il rilassamento e il sonno.
  3. È un toccasana per la salute generale: secondo una ricerca condotta dall’Ircss Neuromed di Pozzilli su un campione di 23 mila persone, chi mangia la pasta ha un indice di massa corporea più basso, una minore circonferenza addominale e un miglior rapporto vita-fianchi.

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