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Esenzione del ticket sanitario per donne vittime di violenza: ecco dove sarà attivata in Italia
Stampa articoloLa Regione Lombardia compie un passo significativo nella lotta contro la violenza di genere, introducendo l’esenzione dal ticket sanitario per le donne vittime di violenza.
Il Consiglio della Regione ha, infatti, approvato due mozioni che apriranno la strada a questa misura, un atto concreto per garantire maggiore tutela e sostegno a chi ha subito abusi.
L’iniziativa mira a eliminare le barriere economiche che possono ostacolare l’accesso alle cure mediche e psicologiche, fondamentali per il recupero delle vittime.
L’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, ha espresso soddisfazione per l’approvazione delle mozioni, sottolineando l’importanza di un’alleanza istituzionale per contrastare la violenza di genere.
Un impegno condiviso per una rete di supporto più forte
L’assessore Lucchini ha ringraziato il collega Guido Bertolaso per il sostegno alla misura e per l’impegno nel portare avanti questa “battaglia di civiltà”.
Il provvedimento si inserisce in una strategia più ampia della Regione Lombardia, che considera la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne una priorità della legislatura.
L’obiettivo è quello di rafforzare la rete di protezione esistente, consentendo alle vittime di ricevere assistenza sanitaria senza il peso di oneri economici che potrebbero scoraggiarle dal cercare aiuto.
L’accesso gratuito a visite mediche e supporto psicologico è una risposta concreta alle difficoltà economiche e sociali che spesso accompagnano le situazioni di violenza domestica.
Un modello di riferimento per altre Regioni
L’iniziativa lombarda rappresenta un modello virtuoso che potrebbe essere adottato anche in altre regioni italiane. L’introduzione dell’esenzione dal ticket sanitario è un segnale forte di vicinanza alle donne vittime di violenza e conferma la volontà delle istituzioni di non lasciarle sole.
La misura non solo agevola il percorso di cura, ma contribuisce anche a sensibilizzare la società sulla necessità di politiche concrete per la protezione delle donne.
Un provvedimento che rafforza il messaggio di solidarietà e impegno nella costruzione di un sistema di aiuto efficace e accessibile.